di Andrea Spinelli Barrile
Le città dell’Africa occidentale, sulla costa dell’Oceano Atlantico, stanno soffrendo da tempo gli effetti di una nuova grande crisi ambientale, che si aggiunge alle numerose sfide che il continente deve affrontare: secondo il rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale del 2019 infatti l’erosione costiera in Africa occidentale porta a un avanzamento medio del mare di 1,8 metri all’anno.
La capitale della Guinea, Conakry, la capitale del Senegal, Dakar, la capitale del Togo, Lomé, e la capitale economica della Costa d’Avorio, Abidjan, così come molte altre città costiere africane, vedono la loro costa scomparire gradualmente a causa dell’erosione costiera. Un altro rapporto, quello dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc), afferma che anche il livello del mare nella regione sta aumentando da 3,5 a 4 millimetri all’anno.
La città senegalese di Saint-Louis è una delle zone più colpite da questi cambiamenti, situata sia sulla costa atlantica che alla foce del fiume Senegal. Soprannominata “la Venezia d’Africa” per via dei suoi colorati edifici storici e del canale navigabile che la caratterizza, è stata capitale durante il periodo della colonizzazione francese ed è ora minacciata dall’innalzamento delle acque e dall’erosione costiera. Chiamata anche Ndar e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, Saint-Louis vede le sue coste erodersi e scomparire: nel distretto di Guet Ndar, fortemente colpito dall’erosione costiera, gli abitanti, in maggioranza pescatori, lamentano che il fenomeno è già un problema, con l’erosione che continua a “inghiottire le case”.
Inoltre, l’innalzamento delle acque durante la stagione delle piogge, che tradizionalmente va da luglio a ottobre, combinato con le tempeste, provoca onde gigantesche che raggiungono e minacciano le aree residenziali. Il governo senegalese sta valutando una soluzione permanente per la città, come la pianificazione della costruzione di una nuova area residenziale vicino a Saint-Louis per le persone colpite dall’erosione costiera. Tuttavia, questo snaturerebbe l’attaccamento sociale al mare, con i pescatori che rischiano di dover cambiare mestiere.
Secondo un rapporto della Banca mondiale intitolato “Adattamento delle zone costiere ai cambiamenti climatici”, commissionato dal governo senegalese nel 2013, fino al 80% del territorio di Saint-Louis potrebbe essere sommerso entro il 2080 e fino a 150.000 persone potrebbero essere costrette a lasciare la regione.