Il numero totale di sfollati interni nel mondo ha raggiunto il record di 55 milioni nel 2020. A richiamare l’attenzione sull’allarmante dato è il Servizio di monitoraggio degli spostamenti interni (Idmc) precisando che 40,5 milioni di nuovi sfollamenti sono stati innescati in tutto il mondo da disastri e violenze, la cifra annuale più alta registrata in un decennio.
In alcuni Paesi africani l’escalation della violenza e l’espansione dei gruppi estremisti hanno alimentato crisi di sfollamento già in corso. E’ il caso, sottolinea Idmc, dell’Etiopia, del Burkina Faso e del Mozambico. Anche i conflitti di lunga durata, come quelli nella Repubblica Democratica del Congo, hanno continuato a costringere un gran numero di persone a fuggire.
Gli eventi legati al tempo, principalmente tempeste e inondazioni, sono stati responsabili del 98% di tutti gli spostamenti per disastri secondo Idmc. Le estese stagioni delle piogge nell’Africa subsahariana, per esempio, hanno costretto allo spostamento milioni di persone.
Il numero di persone che vivono in situazione di sfollamento interno in tutto il mondo è in costante aumento da più di un decennio si legge nel rapporto del Servizio di monitoraggio che precisa che ha raggiunto un massimo storico al 31 dicembre 2020, quando nel mondo c’erano più del doppio degli sfollati interni rispetto ai rifugiati. Quarantotto milioni di persone sono fuggite da conflitti e violenze, e sette milioni da disastri, ma data l’incompletezza dei dati – precisa Idmc – è probabile che quest’ultima sia una sottostima significativa.
“Le crisi di sfollamento di oggi derivano da molti fattori interconnessi, compresi i cambiamenti climatici e ambientali, i conflitti prolungati e l’instabilità politica. In un mondo reso più fragile dalla pandemia di covid-19, la volontà politica sostenuta e l’investimento in soluzioni locali saranno più importanti che mai”, ha detto la direttrice del Centro di monitoraggio degli spostamenti interni, Alexandra Bilak.
Il Servizio di monitoraggio degli spostamenti interni (Internal displacement monitoring centre, Idmc), offre dati e analisi aggiornate sui movimenti interni nel mondo. Dalla sua fondazione nel 1998 come parte del Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc), monitora gli spostamenti degli sfollati, oltre ad inquadrarne le cause e a fare previsioni sul futuro.