di Céline Camoin
Il conto alla rovescia sta finendo e non è ancora ben chiaro se sarà rinnovato l’accordo di pesca che lega il Marocco all’Unione Europea, in scadenza il 17 luglio. Ad ostacolare il possibile rinnovo dell’accordo è l’attesa della decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sulla validità di tale accordo che comprende acque del Sahara Occidentale.
Da Valladolid, il commissario europeo all’Ambiente, Virginijus Sinkevicius, durante il vertice dei 27 ministri dell’Ambiente, ha sottolineato che la priorità dell’Unione europea è quella di estendere l’accordo di pesca con il Marocco, nonostante le difficoltà attuali.
Il mancato rinnovo dell’accordo di pesca Marocco-Ue avrebbe ripercussioni negative soprattutto sui Paesi europei e in particolare per la Spagna. L’Andalusia sarebbe particolarmente colpita, poiché la grande flotta mercantile della regione, con circa 90 navi, dovrà lasciare le acque marocchine se l’accordo non verrà rinnovato, scrive il giornale marocchino L’Opinion.
L’accordo di pesca consente a 128 pescherecci di 11 paesi membri dell’Ue di pescare nelle acque del Marocco, comprese quelle delle province meridionali contese dagli indipendentisti sahrawi.
In cambio, il Marocco riceve aiuti finanziari dall’Ue, comprese le tasse di ingresso nella zona di pesca, il sostegno al settore della pesca marocchino e il pagamento di royalties da parte degli armatori. L’importo totale di questo aiuto per i quattro anni è di 208 milioni di euro.
Entrato in vigore il 18 luglio 2019 per un periodo di quattro anni, l’accordo di pesca Marocco-Unione europea scade il 17 luglio di quest’anno. Concluso, alla stregua di tutti gli altri accordi del genere che lo hanno preceduto, su richiesta della parte europea, è stato un organo europeo, ossia la Corte di giustizia dell’Ue, a contestarlo, in quanto copre le acque marocchine al largo delle province meridionali.
Il 29 settembre 2021 il tribunale Ue lo ha annullato ma un ricorso presentato dal Consiglio dell’Ue, avallato dai competenti tribunali europei, ne consente il mantenimento degli effetti fino alla fine. Questo, in attesa della decisione definitiva della Corte di giustizia, la cui data, prevista per quest’anno, non è ancora stata fissata.