Apre i battenti The Last 20, l’evento che rende protagonisti i 20 Paesi più “impoveriti” del Pianeta, secondo le statistiche internazionali. Da oggi a Reggio Calabria tre giorni di incontri e riflessioni a tutto campo su migrazioni e accoglienza , con i rappresentanti dei 20 Paesi, studiosi, giornalisti, attivisti. A settembre e ottobre nuove tappe.
Si è aperta oggi con una partecipata conferenza stampa e la scopertura di una targa per dedicare il ponte del “waterfront” all’ambasciatore Luca Attanasio e alla sua scorta, “The Last 20”, un evento che attraverso dibattiti, incontri e relazioni propone di guardare il mondo e i suoi problemi con gli occhi degli “ultimi”, e che dopo la tre giorni di Reggio Calabria proseguirà a settembre e ottobre, toccando Roma, Milano, l’Abruzzo e il Molise e S.Maria di Leuca.
Oggi, dopo i saluti di Tonino Perna, vicesindaco di Reggio Calabria e promotore di The Last 20, è stata Zakia Seddiki, moglie di Luca Attanasio (di cui erano presenti anche i genitori), a dire brevi, sommesse e intense parole per ringraziare la città -la prima in Italia- per la dedica del ponte: “È difficile parlare oggi, anche perché sono 5 mesi esatti dalla morte di Luca, un giorno tragico per la nostra patria perché abbiamo perso due servitori dello Stato. Siamo riconoscenti per la volontà di onorarli tramite un ponte, il simbolo più importante dell’attraversamento di difficoltà. Ogni volta che passeremo sul ponte ricorderemo non solo Luca e il carabiniere Vittorio Iacovacci ma anche l’autista Mustapha Milambo e tutti i congolesi che hanno perso la vita su questa strada”.
Prima di scoprire la targa in presenza delle autorità e dei media, Tonino Perna è tornato sul valore simbolico del ponte: “Qualche volta anche i simboli hanno un’importanza concreta. Questo ponte unisce metaforicamente l’ultimo lembo della penisola italiana, quello più a Sud, con il mare che ci porta verso il Continente africano”. Poi ha spiegato l’idea centrale di “The Last 20”: “Bisogna guardare il mondo da un’altra prospettiva. La nostra rete nazionale non nasce per contrapporsi al G20, ma siamo convinti che se guardiamo il Pianeta dalla parte dei Paesi più fragili, capiamo veramente quale strada stiamo percorrendo”.
Il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha ribadito la centralità della sua città rispetto a tematiche come la cooperazione internazionale e l’accoglienza. “Conosciamo il dramma dell’emigrazione perché lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Intitolare il ponte a Luca Attanasio significa dare un’anima a uno dei luoghi più belli della nostra città”. Ha suscitato lunghi applausi l’intervento della fidanzata del carabiniere Vittorio Iacovacci, profondamente commossa, come tutti i parenti delle vittime. Ha parlato anche Anselme Bakudila, rappresentante della comunità congolese in Italia, ricordando l’autista Mustapha Milambo. Ma il momento più emozionante è stato forse la consegna a Zakia Seddiki della bandiera del Congo, dove continua l’attività dell’associazione Mama Sofia, nata nel 2017 a Kinshasa.
Assente invece il Ministero degli Esteri. Nel suo messaggio Luigi Di Maio ha dichiarato di essere grato alle autorità di Reggio Calabria per la decisione di intitolare un ponte all’ambasciatore Attanasio. “È una scelta che ci onora tutti”, ha scritto. Il pomeriggio ha invece segnato l’avvio ufficiale di “The Last 20”: alle ore 15:30 presso l’Anfiteatro del Parco Ecolandia si sono aperti i lavori, che in questi tre giorni verteranno sul tema delle migrazioni. Il programma prevede ospiti autorevoli, giornalisti, studiosi, politici, sindaci, attivisti, sindacalisti, rifugiati, rappresentanti della Federazione delle Diaspore Africane. A parlare di viaggi dei migranti, modelli di accoglienza, cooperazione internazionale, corridoi umanitari, ruolo degli enti locali e delle comunità ci saranno tra gli altri relatori Maurizio Ambrosini, Mimmo Lucano, Padre Camillo Ripamonti, Abdou Babakar, Gianni Silvestrini, Marco Trovato, Filippo Ivardi, solo per citarne alcuni.
Conclude così Tonino Perna: “The Last 20 misura la temperatura sociale, economica e ambientale del Pianeta, visto come un organismo vivente, e analizza i punti più sensibili della Terra, scoprendo i mutamenti che stiamo attraversando e andando alla radice dei problemi e delle contraddizioni del nostro tempo”. L’obiettivo principale di “The Last 20” è quindi politico: affermare che i Last 20 esistono (e tanti Paesi sono in situazioni simili) e soprattutto che “i Last 20 contano” e non possono essere dimenticati. Per ribadire che il mondo si può cambiare, e non bisogna farlo necessariamente dall’alto.
I Paesi L20
Non si tratta di Paesi “poveri” ma piuttosto “impoveriti” da sfruttamento coloniale, guerre e conflitti etnici, catastrofi climatiche. Sono Afghanistan, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Repubblica Democratica del Congo, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea Bissau, Libano, Liberia, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Sierra Leone, Somalia, Sud Sudan e Yemen.
“The Last 20” continuerà poi con le sue tappe tematiche a settembre e ottobre 2021.
Dal 10 al 12 settembre a Roma, con un focus sulla questione della lotta alla fame e alla povertà, dal 17 al 21 settembre in Abruzzo e Molise, sui temi del dialogo interreligioso e della pace, dal 22 al 26 settembre a Milano, dove si parlerà di sanità, impatto del mutamento climatico, resilienza. “The Last 20” si concluderà a Santa Maria di Leuca il 2-3 ottobre con la stesura di un documento comune da presentare nelle sedi internazionali e ai media.
I promotori
The Last 20 è stato promosso da: Comune e Città metropolitana di Reggio Calabria, Federazione delle diaspore africane in Italia, Focsiv, Fondazione Terre des Hommes (Italia), ITRIA (Itinerari turistico-religiosi interculturali accessibili), Mediterranean Hope, Re.Co.Sol. (Rete Comuni solidali), Rete azione TerraE, Fondazione Casa della Carità (Milano), Parco Ludico Tecnologico Ecolandia, Net Scarl.
Per consultare il programma completo, clicca qui: