C’è un tasto dolente nella progressione generica dello sviluppo umano delle nazioni africane: quello relativo all’educazione. Lo sottolineano gli analisti della Fondazione Mo Ibrahim nell’ultimo rapporto sul buon governo in Africa, intitolato Agenda 2030 e 2063: Is Africa on track?, pubblicato questa settimana.
«Sin dal 2014, anno di creazione dell’Agenda 2063 First Ten Year Implementation Plan – si legge nel rapporto –, globalmente parlando i Paesi africani hanno fatto registrare in maniera continua progressi nello sviluppo umano (+0,8 punti in media). Tuttavia, e questo è un dato preoccupante, come riporta InfoAfrica, i progressi sono rallentati e ciò è dovuto essenzialmente a una recessione nei risultati dell’Educazione […] Circa la metà delle 54 nazioni africane ottengono una traiettoria negativa dal 2014 e nel 2017, il punteggio africano sull’educazione è calato di 44,5 punti».
Quanto il sistema educativo sia in grado di rispondere ai bisogni dell’economia, e quanto i governi siano in grado di provvedere a un’educazione di alta qualità sono i due aspetti che più sono problematici. Quanto all’indice sulla qualità dell’educazione di base nel primario, secondario e terziario, soltanto il Togo fa registrare una curva verso l’alto. In questo quadro deludente per l’educazione e il suo contributo allo sviluppo, vanno tuttavia segnalati i cinque Paesi con i maggiori progressi, ovvero le Mauritius, le Seychelles, il Kenya, l’Algeria e la Tunisia. Le peggiori performance vanno invece attribuite al Ciad, alla Libia, al Gabon, alla Repubblica Centrafricana e alla Somalia.
Sono più incoraggianti i dati relativi all’andamento del settore della salute, un ambito in cui solo nel caso della sottonutrizione l’indicatore segue un andamento verso il basso dal 2014. Migliora nettamente l’indice sul trattamento con antiretrovirali, soprattutto in Liberia, Sierra Leone, Benin; è in lieve progresso l’indice sulla mortalità infantile (+3,1 punti), con le performance più notevoli in Sierra Leone, Repubblica Centrafricana e Angola. Progressi nell’assenza di mortalità infantile sono registrati in ben 49 nazioni africane. I progressi evidenti degli indicatori sono tuttavia oscurati da una percezione dei servizi sanitari di base, che per la maggior parte della popolazione africana vengono valutati negativamente.
Per quanto riguarda le opportunità economiche, sono le Mauritius, il Ruanda, il Marocco, il Sudafrica e le Seychelles i Paesi africani che nel 2017 hanno fatto registrare i maggiori progressi.
Se si guarda alla tendenza dal 2014, sono l’Egitto, il Ghana e la Guinea ad aver fatto più progressi nella sostenibilità economica, mentre il Malawi, il Lesotho e la Repubblica democratica del Congo sono i Paesi che hanno fatto registrare l’andamento peggiore. La sottocategoria delle infrastrutture è quella che segna il miglior andamento positivo, ma il rapporto evidenzia la necessità di fare meglio per quanto riguarda l’affidabilità della fornitura elettrica, i trasporti, e le infrastrutture legate alle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni.