di Valentina Milani
Altre due milioni di persone in Africa beneficeranno della seconda fase del Programma regionale di resilienza dei sistemi alimentari dell’Africa occidentale (Fsrp-2), approvato nei giorni scorsi dalla Banca Mondiale (Bm) per un importo totale di 315 milioni di dollari di finanziamenti dell’Associazione internazionale per lo sviluppo (Ida).
L’Fsrp-2 sosterrà nello specifico Ciad, Ghana e Sierra Leone per aumentare la loro preparazione contro l’insicurezza alimentare e migliorare la resilienza dei loro sistemi alimentari. “Ciò avviene in un momento in cui si prevede che circa 38,3 milioni di persone in Africa occidentale siano in crisi di sicurezza alimentare”, si legge nel comunicato della Bm.
Nelle aree interessate dei tre Paesi, l’Fsrp-2 contribuirà a ridurre del 25% le persone in stato di insicurezza alimentare. L’accesso ai servizi di consulenza idraulica e agrometeorologica sarà esteso a oltre 400.000 attori del sistema alimentare, mentre si prevede che quasi 500.000 produttori adotteranno tecnologie agricole intelligenti dal punto di vista climatico. Inoltre, circa 12.000 ettari di terreno beneficeranno di pratiche di gestione integrata del paesaggio e le produzioni commerciali intraregionali in catene di valore selezionate aumenteranno del 30%.
“Molteplici shock, causati dal cambiamento climatico e dal degrado ambientale, la debolezza dei mercati alimentari, i conflitti e l’insicurezza, le implicazioni della Covid-19 e la guerra in Ucraina hanno ulteriormente peggiorato l’insicurezza alimentare e l’inflazione in tutta l’Africa occidentale”, ha dichiarato Massandjé Toure-Litse, commissario per gli Affari economici e l’agricoltura presso la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas). “L’Fsrp-2 espande ulteriormente la cooperazione nella regione Ecowas per garantire la sicurezza alimentare, ora e in futuro”, ha aggiunto.
Bm precisa che, nello specifico, il nuovo finanziamento contribuirà ad aumentare l’efficacia della prevenzione e della gestione delle crisi agricole e alimentari e a rafforzare le capacità di adattamento alla variabilità e ai cambiamenti climatici; rafforzare la capacità di adattamento della base produttiva del sistema alimentare e renderla sostenibile; e sostenere l’integrazione del mercato alimentare regionale collegando i Paesi beneficiari, consolidando i loro sistemi di riserve alimentari e rafforzando lo sviluppo di catene di valore regionali strategiche”.
“Facilitare il commercio di beni e fattori di produzione agricoli all’interno e attraverso i confini nazionali in Africa occidentale è un elemento chiave per affrontare l’insicurezza alimentare nella regione”, ha detto Ousmane Diagana, vicepresidente della Banca Mondiale per l’Africa occidentale e centrale.
Per Boutheina Guermazi, direttore della Banca Mondiale per l’Integrazione regionale per l’Africa subsahariana, il Medio Oriente e l’Africa settentrionale, “l’approvazione dell’Fsrp-2 e l’inclusione di Ciad, Ghana e Sierra Leone amplia l’impatto non solo delle attività nazionali, ma anche delle ricadute mirate delle attività regionali. Siamo ansiosi che questo programma innovativo massimizzi la sua portata in tutta l’Africa occidentale”.
Con l’Fsrp-2, il programma multifase ammonta ora a un totale di 645 milioni di dollari Ida (invece dei 570 milioni inizialmente approvati nel novembre 2021). La prima fase del programma (Fsrp-1, 330 milioni di dollari, approvata nel novembre 2021) è stata avviata nel giugno 2022 e ha riunito quattro Paesi (Burkina Faso, Mali, Niger e Togo) e tre organizzazioni regionali (la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale; il Comitato Interstatale Permanente per il Controllo della Siccità nel Sahel; e il Consiglio per la Ricerca e lo Sviluppo dell’Agricoltura dell’Africa Occidentale e Centrale) per implementare un ampio programma di aumento della produttività agricola, promuovere le catene del valore e il commercio intraregionale e costruire la capacità regionale di gestire il rischio agricolo.
La Banca mondiale prevede che sia l’Fsrp1 che l’Fsrp-2 raggiungeranno un totale di 4,35 milioni di beneficiari diretti (compresi gli agricoltori) in tutta l’Africa Occidentale, con particolare attenzione alle donne e ai giovani.