Italia – Giro: «In 5 anni migliorati i rapporti con l’Africa»

di Enrico Casale
mario giro

L’Italia ha lavorato molto negli ultimi cinque anni per rafforzare le relazioni con l’Africa e ciò che lasciamo in eredità al futuro governo «è molto importante perché ci insegna a non guardare solo ai nostri problemi interni, a non essere autoreferenziali». Ad affermarlo, il viceministro uscente degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (con delega sull’Africa), Mario Giro, intervenendo alle celebrazioni della Giornata dell’Africa, in corso alla Farnesina.

«In molti – ha detto Giro – hanno scritto e pensato che l’unificazione fra Europa e Africa fosse possibile e la relazione attuale fra Unione europea e Unione africana è erede di quelli sforzi, come abbiamo visto molto bene al vertice di Abidjan. L’Italia ha lavorato molto negli ultimi cinque anni perché le relazioni con l’Africa diventassero più forti, a tutti i livelli: lo dimostrano l’apertura di tre nuove ambasciate e di nuovi istituti di cultura, le visite del presidente della Repubblica in Etiopia e in Camerun e quelle dei primi ministri e dei ministri degli Esteri che hanno toccato oltre la metà dei paesi africani». Giro ha poi aggiunto che «c’è molto da imparare da quello che succede in Africa».

Quanto alla figura di Nelson Mandela, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, il viceministro lo ha definito «una delle poche e grandi anime del secolo passato che hanno illuminato la strada della convivenza fra paesi, razze e continenti». Mandela, ha aggiunto Giro, ha compiuto «un lungo e complesso cammino che ha condotto all’emancipazione dei paesi africani», attraverso un processo importante «anche per l’Italia e che ebbe tappe significative anche in Italia».

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