Sarà lunedì 9 dicembre da Cookin’ Factory – dalle ore 17 alle 23 – l’evento Afro & Motion, organizzato dall’associazione Panafricando, evento conclusivo del progetto «Le Ricette del Dialogo. Cibi e storie per l’intercultura e l’integrazione».
Un programma ricco: tanti gli ospiti che in questi ventuno mesi di progetto hanno animato il territorio piemontese con attività diverse, vere e proprie «Ricette di dialogo». Saranno infatti presenti i «Libri Viventi», le «Cuoche e i Cuochi migranti» che hanno aperto ristoranti in casa per promuovere il dialogo e l’intercultura, gli studenti, le associazioni e i gruppi giovanili che hanno inventato attività per coinvolgere i rispettivi territori in azioni di inclusione e dialogo.
Il progetto «Le Ricette del Dialogo» – promosso dall’associazione Lvia con Slow Food, la cooperativa Colibrì, l’associazione Renken, le associazioni delle comunità africane Asbarl e Panafricando, la Regione Piemonte e la Città di Torino, con il cofinanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e i contributi delle Fondazioni Crc, Crt, Cattolica e Migrantes – ha migliorato la crescita inclusiva e il dialogo interculturale sul territorio piemontese utilizzando il «linguaggio del cibo».
Alessandro Bobba, presidente di Lvia, associazione promotrice del progetto, afferma: «In questo momento storico pensiamo sia più che mai importante dare visibilità all’impegno, condiviso da tanti, di costruire una società capace di una visione ampia, consapevole delle risorse che si celano nella diversità di persone e culture e che sappia davvero valorizzarle, in diversi campi, dall’economia, al sociale, all’innovazione. Tutto questo ha rappresentato l’esperienza del progetto Le Ricette del Dialogo».
L’evento di chiusura del progetto Le Ricette del Dialogo sarà anche l’occasione per lanciare una nuova iniziativa dell’associazione partner Panafricando e di Stelo Onlus, che festeggia i sette anni di attività e che lavora con donne e minori e che in questi anni ha aiutato decine e decine di donne a trovare lavoro e con il lavoro, un posto nel mondo.
Il presidente ivoriano dell’associazione Jérôme Bohoui Gouré spiega: «Il cammino fatto in questi due anni di progetto ha consentito a molti fratelli africani o afrodiscendenti, anche di seconda o terza generazione, e ai fratelli italiani di raccontare o ascoltare storie della nostra terra. Attraverso il cibo accostato alle diverse forme di arte, abbiamo potuto parlare di molti Stati africani a migliaia ospiti, dando rilievo ai veri protagonisti: i cuochi, i piatti tradizionali e l’arte dei loro Paesi di origine. Sebbene il progetto si stia concludendo, per noi non rappresenta una fine, bensì un nuovo inizio. Partendo da Torino, con gli eventi Afro&Motion inizieremo un nuovo anno di esperienze in cui offrire emozioni e movimento, raccontando di quell’Africa colta e ricca che per alcuni rappresenta l’ignoto ma che ha fascino e storia da vendere».
I risultati delle attività del progetto
Il progetto ha raccontato di ricette e ingredienti coltivati in Paesi lontani e attraverso questi ha tracciato percorsi migratori difficili da cui sono nate, talvolta, bellissime esperienze di imprenditorialità migrante. Ha ricordato storie di persone e culture che non sono poi così diverse dalle nostre. E seduti a tavola per mangiare insieme, comprendiamo quanto questo sia vero e reale.
Le «Ricette di dialogo» attivate dal progetto sono tante e diverse e saranno tutte raccontate in modo dinamico e interattivo nell’evento del 9 dicembre:
- Le cuoche di «Ricette d’Africa» con l’associazione Renken hanno realizzato 10 cicli di laboratori culinari, di cui uno con i giornalisti nell’ambito del Festival del Giornalismo Alimentare. I partecipanti hanno sperimentato, cucinando e conoscendo la storia di vita delle cuoche africane, come “a tavola” si superino stereotipi e pregiudizi.
- Le cuoche dal mondo di Equochef con la cooperativa Colibrì, cucinando con gli studenti delle scuole alberghiere hanno portato i ragazzi ad esplorare il significato sociale e culturale del cibo.
- Le associazioni africane Panafricando e Asbarl hanno proposto 11 eventi culturali e culinari alla cittadinanza.
78 persone di origine straniera residenti in Piemonte hanno seguito una formazione a cura di Slow Food sull’imprenditoria nel mondo del food. - 10 migranti hanno aperto attività lavorative e interculturali legate al cibo, come il «Ristorante in casa», un canale Web interattivo, catering, ecc.
- 17 gruppi giovanili con l’accompagnamento di Lvia hanno attivato l’incontro interculturale attraverso il cibo, con 23 eventi e Biblioteche Viventi che hanno coinvolto 1.300 persone.
- – 1.014 studenti, 43 classi, 17 scuole: insieme a LVIA, Renken e Colibrì, gli insegnanti hanno progettato i percorsi educativi sui temi Cibo e Intercultura. E gli studenti sono passati all’azione, organizzando 23 eventi di sensibilizzazione sul territorio.
- Un bando di idee lanciato dalla Città di Torino ha premiato 4 azioni promosse da associazioni del territorio: animazione sociale, consumo responsabile, incontro fra generazioni e culture sono stati gli assi delle attività.
Le storie delle cuoche e dei cuochi migranti, il ricettario e i video-racconti dei protagonisti del progetto «Le ricette del dialogo» le trovi cliccando qui.