Era un attivista sindacale dell’Usb (Unione sindacale di base), Soumaila Sacko, il ragazzo 30enne del Mali ucciso nel Vibonese nel corso di una sparatoria. Un ragazzo da sempre in prima fila nelle lotte sindacali per difendere i diritti dei braccianti agricoli sfruttati nella Piana di Gioia Tauro e costretti a vivere in condizioni fatiscenti nella tendopoli di San Ferdinando (Rc). 4 colpi sparati da lunga distanza, uno ha raggiunto Sacko alla testa.
Secondo le prime ricostruzioni, i tre si trovavano all’ex Fornace, una fabbrica abbandonata nel vibonese, per recuperare lamiere e altro materiale utile per costruire un riparo nella vicina tendopoli di San Ferdinando, ghetto nella zona di Rosarno già parzialmente distrutto dall’incendio doloso in cui, la notte del 27 gennaio 2018, ha perso la vita Becky Moses.
I tre migranti, tutti regolarmente residenti in Italia, sono stati raggiunti da 4 colpi di fucile sparati da lunga distanza, 150 metri. «Mentre eravamo li – ha raccontato stamani Drane Maoiheri, 39 anni, rimasto ferito – si è fermata una Fiat Panda bianca vecchio modello ed è sceso un uomo con un fucile che ci ha sparato contro 4 volte». L’altro ferito è Madoufoune Fofana, 27 anni. E proprio l’Unione sindacale di base ha indetto per domani, lunedì 4 giugno, una giornata di sciopero dei braccianti agricoli. Usb: «Era impegnato nelle nostre lotte».