Italia – Un nigeriano dirige la Biennale di Venezia

di Enrico Casale
Okwui Enwezor, direttore della Biennale di Venezia

Venezia è una città famosa per la sua storia e la sua architettura. Queste sue particolarità ne fanno una meta turistica molto popolare, ma ogni due anni, da maggio a ottobre, la città veneta diventa anche un luogo di pellegrinaggio per gli amanti dell’arte contemporanea.
Se l’arte religiosa simboleggia il fascino di Venezia, la Biennale di Venezia è il simbolo dell’arte contemporanea. Oltre 370.000 visitatori all’anno vengono a conoscere le opere più moderne per ammirarle e, forse, anche per criticarle. Quest’anno, la mostra ufficiale è curata da Okwui Enwezor, nigeriano, il primo curatore africano ad avere questo onore di ricoprire questo incarico.
La diversità è una delle parole chiave della mostra e il curatore ha voluto invitare artisti provenienti da tutto il mondo post-coloniale che in passato erano stati esclusi dall’arte occidentale.
L’economia è un altro filone portante della mostra. All’ingresso, il visitatore è accolto da un filmato in cui alcuni attori leggono brani del «Capitale» di  Karl Marx. Enwezor ritiene che la tesi centrale di Marx riguardo al valore del denaro e allo sfruttamento del lavoro è ancora di cruciale attualità e che gli artisti dovrebbero prendere in considerazione la precaria situazione di agitazione globale – e l’insicurezza economica e sociale – in cui ci troviamo.
Proprio dove la sua mostra incontra il lungomare sono state collocate due sculture di 8 tonnellate che rappresentano creature alate. Sono state realizzate con i rifiuti dall’artista cinese Xu Bing, che così intende protestare contro le condizioni di sfruttamento dei manovali che lavorano alla costruzione del centro finanziario di Pechino.
(12/05/2015 Fonte: Cnn.com)

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