Un sistema di monitoraggio delle comunicazioni su internet. È la tecnologia che verrà esportata dall’Italia in Egitto, al di là della crisi diplomatica tra i due governi conseguente alla brutale uccisione di Giulio Regeni e alle denunce, avanzate da molte organizzazioni di attivisti e giornalisti, sulle diffuse violazioni dei diritti umani in quel Paese.
Pochi giorni fa il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha infatti concesso all’azienda italiana Area spa, di Vizzola Ticino, una autorizzazione specifica per l’esportazione di una tecnologia di sorveglianza del traffico internet in Egitto. L’uso finale dichiarato è di agevolare l’attività di intercettazione di comunicazioni ai fini della sicurezza nazionale. Il cliente finale è degno di nota: il Technical Research Department (TRD), localizzato a Kobri El Kobba, all’interno del Consiglio nazionale di difesa. L’azienda locale intermediaria è l’Alkan Communication and Information Technology del Cairo. Il valore della commessa: oltre 3,1 milioni di dollari.
Perché è interessante il Technical Research Department? Perché, come riportato tempo fa dalla Stampa, si tratterebbe di un’unità opaca, autonoma e priva di controlli democratici dell’intelligence e degli apparati egiziani, protagonista di una intensa attività di sorveglianza delle comunicazioni, sia di massa che mirata. Nel corso degli ultimi anni il TRD avrebbe infatti comprato, riferiva un rapporto di Privacy International, sistemi per la gestione di intercettazioni, centri di monitoraggio per telefoni mobili e fissi, prodotti di intercettazioni passiva e di massa e spyware da varie aziende europee, inclusa la tedesca AGT e l’italiana Hacking Team.
Le tecnologie di monitoraggio delle comunicazioni su reti IP – come quelle esportate da Area – intercettano il traffico internet facendo quella che in gergo si chiama DPI, Deep Packet Inspection. Il che significa che possono “leggere” il traffico in chiaro ma anche, se hanno a disposizione dei mezzi ulteriori come dei certificati per la cifratura (Cert), quello cifrato. Potenzialmente, queste tecnologie sono pure in grado di scavare nei dati e nelle comunicazioni dei social media (social mining), scaricare allegati e foto, categorizzare i contenuti, mappare i contatti delle app di messaggistica, archiviare il traffico e fare ricerche a ritroso sullo stesso.
(28/06/2016 Fonte: La Stampa)