Il giornalista e scrittore franco-algerino Kamel Daoud, 54 anni, ha ottenuto il premio Goncourt, un riconoscimento letterario tra i più prestigiosi al mondo assegnato agli autori francofoni. La giuria ha premiato l’opera “Houris” ambientata in Algeria sullo sfondo della guerra civile. Protagonista è Aube, sopravvissuto al cosiddetto “decennio nero” compreso tra il gennaio 1992 e il febbraio 2002.
Questo periodo fu segnato dai massacri perpetrati dall’esercito algerino e dai gruppi islamisti, che causarono oltre centomila morti e un milione di sfollati. La difficoltà di questo romanzo risiede proprio nell’aver parlato apertamente di quanto accaduto, nonostante in Algeria viga un divieto di dibattito pubblico sul conflitto. Per questo motivo il libro non verrà pubblicato nel Paese. In Italia bisognerà attendere maggio 2025 con una pubblicazione a cura della casa editrice La nave di Teseo.
La giuria del premio si è riunita ieri, 4 novembre al consueto ristorante parigino Drouant, per decidere l’assegnazione del premio dovendo scegliere tra una rosa di tre libri. Tra i finalisti c’era un altro scrittore africano, il franco-ruandese Gaël Faye che con il suo secondo romanzo “Jacaranda” è risultato vincitore del Prix Renaudot, un altro premio molto importante nel panorama letterario.
Kamel Daoud è nato nel 1970 a Mostaganem, 300 km a ovest di Algeri. Giornalista per Le Quotidien d’Oran, scrive da oltre quindici anni e i suoi articoli vengono regolarmente ripresi dalla stampa francese ed europea.
“È il tuo sogno, pagato con i tuoi anni di vita. A mio padre, scomparso. A mia madre, ancora viva, ma che non ricorda nulla. Non esistono parole per dire un vero grazie,” questa la prima reazione dello scrittore che ha scritto un post su X non appena saputa la notizia, accompagnando queste parole con una foto dei suoi genitori.