Lunedì pomeriggio un grosso cerchio metallico è caduto dal cielo schiantandosi nel piccolo villaggio di Makuku, nella contea di Makueni nel sud del Kenya, fortunatamente senza uccidere nessuno. L’oggetto, due metri e mezzo di diametro e circa 500 chilogrammi di peso, sarebbe un detrito spaziale, “l’anello di separazione del lancio di un razzo” sostiene l’Agenzia spaziale del Kenya (Ksa).
Progettati per disintegrarsi prima del loro schianto al suolo o per ricadere in regioni disabitate del pianeta, la caduta di questi detriti è “un incidente isolato” ha specificato ieri la Ksa in un comunicato stampa ufficiale, in cui tuttavia riconosce che il problema dei detriti spaziali c’è ed è crescente.
Un rapporto 2023 dell’Istituto per l’ambiente e la sicurezza umana dell’Università delle Nazioni unite metteva in guardia sui rischi dei detriti spaziali: oggi sono in orbita poco più di 35.000 oggetti, di cui solo un quarto sono satelliti operativi. Il resto è solo spazzatura spaziale, che aumenterà perché entro il 2030 si prevede che verranno messi in orbita oltre 100.000 satelliti. L’Onu teme un massiccio inquinamento dello spazio e soprattutto i rischi di cadute di oggetti e detriti.