Il presidente del Kenya William Ruto ha chiesto ieri che le proteste in corso nel Paese giungano a un termine. Dopo aver assistito ad una funzione religiosa, ieri mattina a Bomet, nella Rift Valley, circa 224 chilometri a ovest di Nairobi, Ruto ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa: “Finirà, ora basta” ha detto il presidente del Kenya.
“Andando avanti proteggeremo la nazione, proteggeremo la vita, proteggeremo le proprietà, fermeremo i saccheggiatori, fermeremo gli assassini, fermeremo il caos e l’anarchia perché il Kenya è una democrazia e vogliamo una nazione pacifica e stabile perché i nostri problemi sono risolto con mezzi democratici” ha detto Ruto.
Il presidente keniano ha detto che la sua amministrazione ha già fatto concessioni importanti in risposta alle richieste dei manifestanti della GenZ “senza leader e senza volto”: in particolare, Ruto ha rigettato la legge finanziaria 2024 e licenziato quasi l’intero governo ma, nonostante queste azioni, le proteste sono andate avanti: “I manifestanti continuano a dire che sono senza volto e senza forma. Ho dato a tutti la possibilità di dire quello che vogliono. Non si può continuare così, il Paese è molto più importante di qualsiasi gruppo di persone” ha detto Ruto ai giornalisti.
Il 19 luglio, Ruto ha avviato il processo di formazione di un nuovo gabinetto dei ministri, a base più ampia, nominando il primo gruppo di 11 persone.
In una nota stampa, il leader dell’opposizione keniana Raila Odinga ha detto ieri che la giustizia deve precedere qualsiasi dialogo, avanzando diverse richieste tra cui il risarcimento per le vittime della “brutalità” della polizia, l’archiviazione dei casi legati alla protesta e il rilascio dei detenuti. Odinga ha proposto anche l’avvio di un dialogo nazionale che coinvolga diversi rappresentanti per affrontare questioni come la governance, l’alto costo della vita, il tribalismo, la corruzione e la gestione fiscale.