Il Kenya punta a dare il via alla costruzione della sua prima centrale nucleare nel 2027 mentre il Paese cerca di diversificare ulteriormente la sua produzione di energia in un contesto di crescente domanda e spinta verso energia a zero emissioni di carbonio. Lo riferisce The East African.
L’amministratore delegato ad interim dell’Agenzia per l’energia e l’energia nucleare (NuPea), Justus Wabuyabo, ha dichiarato al Business Daily che l’agenzia ha avanzato piani per indire gare d’appalto internazionali per la costruzione dell’impianto nelle contee di Kilifi o Kwale. La rivelazione fa seguito all’approvazione da parte dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) nel 2021 affinché il Kenya proceda con la creazione delle infrastrutture per gli impianti. “Faremo la fase di gara tra il 2026 e il 2027, e inizieremo la costruzione nel 2027. La costruzione durerà dai sei ai dieci anni, quindi guardiamo al 2034-35 per commissionare il primo impianto”, ha affermato Wabuyabo.
“Ora ci stiamo concentrando su Kilifi e Kwale come nostri siti ideali. Hanno soddisfatto la maggior parte dei criteri, ma prima di determinare il sito finale, dobbiamo fare uno studio scientifico dettagliato, come previsto dall’Aiea, come i test sismici”, ha aggiunto.
Si prevede che l’impianto avrà una capacità di 1.000 megawatt (Mw). Il tentativo del Kenya di sviluppare una centrale nucleare deriva dal previsto aumento della domanda di elettricità in quanto il Paese si propone di diventare un’economia a reddito medio entro il 2030.
Ma oltre al costoso impianto nucleare, il Kenya dovrà anche aggiornare la propria rete di trasmissione elettrica per fornire energia affidabile e fuori sede alle centrali nucleari. Uno studio di NuPea afferma che l’attuale rete elettrica richiederà un miglioramento significativo in base alle esigenze di sicurezza imposte agli impianti nucleari e alle grandi dimensioni di tali impianti.
Ad oggi, il Sudafrica è l’unico Paese africano con un impianto nucleare commerciale che fornisce il 5% dell’elettricità generata nella nazione, mentre il nucleare rappresenta il 47% dell’elettricità generata negli Stati Uniti.