La funzione religiosa dev’essere considerata «un servizio essenziale». Lo ha chiesto al Governo un gruppo di pastori riformati del Kenya. A loro avviso, le chiese devono rimanere aperte anche perché la fede è «il modo migliore per combattere il nemico invisibile».
I religiosi vogliono essere autorizzati a tenere i servizi domenicali, pur aderendo alla proposta di tenere un metro di distanza tra fedele e fedele per prevenire l’infezione.
Uno dei pastori, Nicholas Kyule, citato da Citizen TV, ha dichiarato che la chiesa è «il miglior posto per sperare in una guarigione e sviluppare la resilienza» . Un altro, Titus Uswii, citato dal giornale Star, ha detto che il Paese «non dev’essere ipocrita pensando che le chiese rimangano chiuse, perché così non sarà nonostante i diveti pubblici»..
Il governo di Nairobi ha imposto dure norme per evitare il diffondersi del virus. È previsto il coprifuoco dal crepuscolo, il divieto di assembramento e ha vietato le cerimonie religiose. Ha però esentato da questi vincoli coloro che forniscono «servizi essenziali», tra cui operatori sanitari, agenti di sicurezza, media, commercianti di alimenti e trasportatori.