Kenya: la GenZ non molla le proteste e ricorda i morti a Uhuru Park

di claudia

Il pomeriggio e la serata di ieri al centralissimo Uhuru park di Nairobi, poco fuori di quel centro degli affari cittadino messo a ferro e fuoco nelle ultime due settimane, sono stati caratterizzati da una vera e propria catarsi emotiva, con la commemorazione degli “eroi, morti durante le proteste contro la legge finanziaria”.

Ieri era il “saba-saba” (sette-sette, il settimo giorno del settimo mese dell’anno: nel 1990, in questo giorno, l’opposizione si sollevò per chiedere il ritorno della democrazia multipartitica, costringendo il governo di Daniel Arap Moi a riportare il Paese ad una politica multipartitica) e per l’occasione a Uhuru Park erano migliaia, tutti giovani con l’argento vivo addosso, a ballare e fare festa per ricordare i morti e rilanciare la lotta: pacifica, sì e sempre, ma anche determinata.

“Non molliamo” ha detto uno dei leader della GenZ keniana, Boniface Mwangi, poco prima di tributare ai 41 morti un minuto di silenzio: nel terreno di fronte al palco i ragazzi di Nairobi hanno piantato 41 croci bianche con i nomi dei loro eroi, gli stessi nomi che sono stati scanditi dal palco per tutto il pomeriggio dagli artisti che simboleggiano la generazione zeta: c’era Kaligraph Jones e c’era Juliani, c’era il mitico Eric Wainaina che ha fatto cantare tutto il parco a squarciagola “Daima mimi mkenya” (“sono sempre keniano”, il suo più grande e toccante successo).

“Il governo ora ci sta ascoltando a causa delle proteste. Siamo un po’ più felici, ma c’è anche molta tristezza perché tante persone sono morte affinché il governo le ascoltasse” ha detto dal palco l’attivista Boniface Mwangi: “Siamo in lutto e diciamo alle famiglie di coloro che hanno perso i loro cari: siamo con voi e onoreremo il loro sacrificio”.
La platea, giovanissima, ballava, cantava e reggeva cartelli con gli slogan delle proteste, in memoria dei loro martiri, contro la politica.

Al presidente Ruto va certamente reso l’onore delle armi, oltre ad alcune mosse squisitamente politiche che tuttavia rappresentano una novità, in Africa ma probabilmente anche nel resto del mondo, nel campo della comunicazione politica: venerdì il presidente keniano ha annunciato tagli al bilancio e un aumento dei prestiti per coprire il deficit derivante dall’eliminazione della legge finanziaria. Ruto ha proposto nuove misure di austerità, tra cui la riduzione del numero dei suoi consiglieri e lo scioglimento di 47 società statali, per contribuire a colmare il gap di bilancio causato dal ritiro degli aumenti fiscali, che avrebbero dovuto raccogliere 2,7 miliardi di dollari.

Dopo il suo discorso alla nazione Ruto ha preso parte ad un incontro in diretta sulla piattaforma di social media X, organizzata dalla presidenza del Kenya e molto partecipata dal pubblico, che ha potuto esprimere le proprie opinioni liberamente, opinioni spesso infuocate, e ascoltare le risposte del presidente. Nessun presidente prima d’ora si era reso protagonista di un incontro simile con i propri cittadini, né in Africa né nel resto del mondo.

Foto: Afp

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