Il Kenya sta vivendo una delle peggiori siccità degli ultimi quarant’anni, che ha costretto a migrare migliaia di persone in pericolo di vita. La carenza d’acqua interessa anche gli animali che muoiono di sete ogni giorno. In questo scenario allarmante si accendono come luci di speranza iniziative come quella di Teddy Kinyanjui, celebre ambientalista keniano, che ha messo in atto un’idea semplice vincente per contrastare l’aridità delle terre nei pressi di Nairobi: le bombe di semi
Si chiamano Sandballs, bombe di semi, innovative palline composte superficialmente da carbone e contenenti un seme, per lo più di acacia, frutto dell’ingegno dell’ambientalista keniano e dell’imprenditore canadese Elsen Karstad. Questo speciale proiettile naturale e ricco di nutrienti viene deposto nel terreno sia lasciandolo cadere da un elicottero, sia lanciandolo con l’aiuto di una fionda, una componente “giocosa” che rende ancora più vincente questa iniziativa. L’efficacia parte dalla sfera protettiva al carbone, una sorta di barriera per sole, calore ed uccelli, affinché nuova vita possa finalmente nutrire il terreno arido del Paese.
Le palline magiche resistono per due anni e sono un punto di svolta per provvedere attivamente alla riforestazione del terre nei pressi di Nairobi, un tempo verdi e ora in forte sofferenza. L’idea è partita dall’impiego creativo di un materiale diffuso in grandi quantità: ogni giorno nella capitale vengono consumati almeno 750.000 kg di carbone grezzo non lavorato e di tale quantità il 15% è costituito da polvere, particelle fini e trucioli – rifiuti dei venditori di carbone. Questi scarti recuperati sono la polvere che Sandballs Kenya usa per fare le bombe di semi. Teddy ha studiato per anni come provvedere al rimboschimento delle terre aride. La sua è un’idea che “chiude un cerchio”, utilizzando il carbone recuperato per proteggere e nutrire i semi consegnati in aree che, nella maggior parte dei casi, sono state deforestate anni fa creando la polvere di carbone che viene rimpiegata nelle sandballs.
Teddy Kinyanjui, si legge sul sito dell’iniziativa, è nato e cresciuto in Kenya e porta avanti la tradizione familiare di progettazione e costruzione di stufe ecologiche. Nell’ultimo decennio ha diretto l’eredità di suo padre, il Woodlands 2000 Trust, e ha contribuito notevolmente alla conservazione e al miglioramento della rigenerazione naturale delle foreste in tutto il Kenya.
siccità in Kenya, la peggiore calamità degli ultimi 40 anni. I pastori masai: “Vediamo morire di sete e di fame ogni giorno gli animali selvatici e il bestiame dei nostri allevamenti. Le carcasse delle bestie sono ovunque”.