Decine di tirocinanti medici hanno partecipato, nei giorni scorsi, in un un villaggio nella Rift Valley del Kenya, al funerale di un loro collega che si è tolto la vita. Francis Njuki, un farmacista tirocinante di 29 anni, pare fosse afflitto da esaurimento e frustrazione per il mancato pagamento del suo stipendio da parte del governo, iniziato dal suo ingresso in servizio come tirocinante in agosto.
La sua famiglia ha riferito a Bbc che Njuki aveva manifestato sintomi di depressione e allucinazioni a causa della privazione del sonno. In una nota lasciata prima del suicidio, Njuki ha indicato che il ritardo salariale di quattro mesi era stato uno dei fattori che avevano aggravato il suo stato mentale.
Secondo il Dr. Davji Atellah, segretario del Kenya Medical Practitioners and Dentists Union (Kmpdu), Njuki è il quinto medico a togliersi la vita in Kenya negli ultimi due mesi a causa di “difficoltà lavorative e mancanza di una copertura assicurativa adeguata”. Lo stesso sindacato ha registrato anche cinque tentativi di suicidio tra i suoi membri nel corso dell’anno.
I tirocinanti medici rappresentano circa il 30% della forza lavoro negli ospedali pubblici keniani e sono fondamentali per il funzionamento del sistema sanitario nazionale. Nonostante questo, molti di loro sono stati lasciati senza stipendio per mesi, con il governo che ha citato “vincoli finanziari”. Il presidente William Ruto ha affermato che il governo non può permettersi di pagare gli stipendi concordati nel 2017 e ha proposto di ridurre le retribuzioni mensili da 1.600 a 540 dollari.
Il ritardo nei pagamenti ha causato gravi difficoltà economiche ai tirocinanti, molti dei quali hanno faticato a pagare l’affitto e le bollette. Alcuni hanno anche considerato di abbandonare la professione o di emigrare all’estero in cerca di migliori opportunità lavorative.
Il caso di Njuki non è isolato. Bbc ricorda che il Dr. Timothy Riungu, un pediatra dell’ospedale nazionale di Kenyatta, è morto a casa sua dopo un turno di 36 ore, senza aver mangiato per oltre 48 ore. Anche Desree Moraa Obwogi, una tirocinante di 27 anni, si è tolta la vita dopo un estenuante turno di lavoro.
In risposta alla crescente pressione, il governo ha rilasciato 7,4 milioni di dollari per pagare gli stipendi arretrati di oltre 1.200 tirocinanti. Tuttavia, il Kmpdu ha emesso un nuovo avviso di sciopero a livello nazionale, chiedendo condizioni di lavoro migliori e il rispetto degli accordi salariali precedenti.
La situazione ha acceso un acceso dibattito pubblico e ha portato alla creazione del movimento #PayMedicalInterns sui social media, con manifestazioni davanti al ministero della Salute a Nairobi. I professionisti sanitari hanno anche chiesto la riforma delle leggi che criminalizzano il suicidio in Kenya, sostenendo che tali norme aggravano lo stigma legato ai problemi di salute mentale e impediscono alle persone in difficoltà di cercare aiuto.
In una dichiarazione, il ministro della Salute Deborah Barasa ha riconosciuto la gravità della crisi e ha annunciato l’introduzione di programmi di supporto per la salute mentale nei luoghi di lavoro destinati agli operatori sanitari.