Un cittadino di nazionalità canadese, Guleid Abdihakim, e altre cinque persone sospettate di aver aiutato uomini del gruppo jihadista somalo al Shabaab durante l’attacco di martedì scorso all’hotel Dusit di Nairobi, sono apparsi venerdì in tribunale nella capitale keniana Nairobi per rispondere delle accuse di terrorismo.
Lo riporta Agenzia Nova, secondo cui il giudice ha deciso di convalidare l’arresto ai sospettati per 30 giorni mentre le autorità esaminano il caso. Funzionari canadesi, in una dichiarazione diffusa dalla stampa locale, hanno condannato “l’orribile attacco” e hanno confermato che stavano fornendo servizi consolari alla famiglia del canadese arrestato in relazione all’attentato.
L’attacco – il cui bilancio ancora provvisorio è di 21 morti (tra cui un cittadino statunitense e uno britannico) e 30 feriti come ricorda l’emittente AlJazeera– è stato condotto da un commando composto da sei uomini armati che hanno fatto irruzione nel complesso e hanno preso in ostaggio diverse persone, asserragliandosi nell’edificio per un’intera notte fino a quando le forze speciali non hanno fatto irruzione eliminando gli assalitori.
La polizia ha confermato che si è trattato di un “attacco coordinato” e che del commando faceva parte anche un kamikaze che si è fatto esplodere aprendo la strada agli altri attentatori che – secondo i testimoni – hanno fatto uso anche di granate. Nel frattempo, le autorità keniane hanno fatto sapere di aver arrestato nove persone in relazione all’attentato.