Si chiama Tiba Vent il respiratore messo a punto da un gruppo di studenti dell’Università Kenyatta di Nairobi con lo scopo di salvare vite e risparmiare fondi nella battaglia contro il covid-19 in Kenya.
Nel Paese dell’Africa orientale, che attualmente conta quasi 34.000 casi di contagio, uno dei principali problemi in casi di emergenze sanitarie è la mancanza di attrezzatura adeguata. Una difficoltà comune ad altri stati africani che ha portato il team di giovani ricercatori keniani, specializzati in diverse discipline (ingegneria, medicina, scienze informatiche e infermieristica), a unire le forze per trovare una soluzione.
«Attualmente sappiamo che ci sono solo 270 letti in terapia intensiva in Kenya e non tutti sono probabilmente dotati di ventilatori» ha spiegato Shadrack Mambo, il preside della Kenyatta University School of Engineering and Technology. E’ per questo che si spera che il prototipo di Tiba Vent ottenga il nulla osta finale per iniziare la produzione: «possiamo produrre fino a 50 respiratori a settimana», ha precisato l’uomo.
Gli studenti dell’Università Kenyatta hanno concepito l’idea a marzo e hanno così realizzato il prototipo che è stato sottoposto con successo ai test di qualità imposti dal governo del Paese. Attualmente il team è in attesa dell’approvazione da parte del comitato di revisione etica del Kenya, che esamina la sicurezza di qualsiasi apparecchiatura destinata ad essere utilizzata sugli esseri umani.
Il plus di questo apparecchio sarebbe anche il prezzo: come spiega uno degli inventori, infatti, «ogni Tiba Vent costerà meno di 2 milioni di scellini (20.000 dollari), rispetto ai 4,5 milioni di scellini (45.000 dollari) che ci vogliono per importare un respiratore».