Le votazioni nei 46.229 seggi elettorali del Kenya sono iniziate alle 6.00 di questa mattina. Un totale di 22,1 milioni di persone sono registrate per votare per 1.882 cariche elettive, tra cui il presidente, i governatori, i senatori, i rappresentanti delle donne, il Parlamento e i rappresentanti delle circoscrizioni.
La chiusura dei seggi è prevista per le 17. Ma in precedenti elezioni, le autorità hanno prolungato l’orario di voto a causa di ritardi. Quando aspettarsi i principali annunci? Bloomberg ricorda che lo spoglio delle schede inizia subito dopo la fine delle votazioni, a partire da quelle per le elezioni presidenziali. L’agenzia elettorale ha sette giorni di tempo per dichiarare il vincitore dello scrutinio. Da tenere conto è anche il fatto che al voto partecipano anche gli elettori della diaspora di una dozzina di Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Germania, Sud Sudan, Uganda, Tanzania, Ruanda, Burundi e Sudafrica.
Per succedere al presidente Uhuru Kenyatta, i candidati presidenziali devono ottenere più della metà dei voti validi espressi e almeno un quarto delle schede scrutinate in metà delle 47 contee del Kenya. Se nessun candidato raggiunge questa soglia, entro 30 giorni si terranno nuove elezioni in cui il vincitore si scontrerà con il secondo classificato.
Qualsiasi ricorso giudiziario deve essere presentato alla Corte Suprema entro sette giorni dalla dichiarazione dei risultati. La Corte deve ascoltare e decidere la petizione entro 14 giorni. La sua decisione è definitiva. Se la Corte Suprema stabilisce che l’elezione del presidente eletto non è valida – come è accaduto nel 2017 – si dovranno tenere nuove elezioni entro 60 giorni dalla sentenza.
Il giuramento del presidente eletto è previsto per il primo martedì successivo ai 14 giorni dalla data di proclamazione dei risultati, oppure il settimo giorno successivo a una sentenza di conferma delle elezioni.
Due dei quattro candidati in lizza sono in netto vantaggio, senza però un chiaro favorito. Uno dei due candidati principali è Raila Odinga, di etnia luo, già primo ministro tra il 2008 e il 2013 ed ex leader dell’opposizione ora sostenuto dal presidente uscente Uhuru Kenyatta. Il veterano politico keniano, 77 anni, si presenta alle elezioni per la quinta volta. Già due volte ha sfiorato la vittoria. Il risultato delle elezioni del 2007 è stato fortemente contestato e ha portato a violenze diffuse. Odinga è il figlio del primo vicepresidente del Kenya post-indipendenza, Jaramogi Oginga Odinga.
L’altro candidato in lizza è William Ruto, 55 anni, di etnia kalenjin, vicepresidente in carica da quasi dieci anni. E’ leader dell’Alleanza Democratica Unita (United Democratic Alliance), il principale della coalizione Kenya Kwanza. E’ stato il delfino del presidente in carica Kenyatta che lo aveva designato come suo successore fino a quando, già nel 2018, è stato messo da parte da un’alleanza inaspettata tra Kenyatta e Odinga che è diventato così candidato del presidente uscente.
“La popolazione teme scontri e tensioni”, riferisce a InfoAfrica/Rivista Africa una fonte anonima che vive nella contea di Bomet, a un centinaio di chilometri da Kisumu, nella Rift Valley, la zona che nel 2007 fu maggiormente interessata dalle violenze post elettorali che provocarono più di 1100 morti, principalmente negli scontri tra kikuyu e kalenjin.