Le periferie e le roccaforti dell’opposizione sono incandescenti dopo la proclamazione della vittoria del presidente uscente Uhuru Kenyatta. I sostenitori di Raila Odinga denunciano almeno cento morti e puntano il dito contro i metodi violenti della polizia. Secondo la Croce Rossa sono 23 le persone uccise e 93 quelle rimaste ferite. Secondo la Kenya National Commission on Human Rights le vittime sarebbero 17, un conteggio basato su testimonianze e racconti di familiari. Una bimba uccisa a Mathare A Mathare, uno ‘slum’ di Nairobi, dove una bambina di 10 anni è tra le persone rimaste uccise dalla polizia che ha aperto il fuoco durante una manifestazione. Secondo il Nairobi News la bambina è rimasta colpita da uno dei colpi esplosi dagli agenti mentre stava giocando sul balcone di casa insieme ad altri bambini. Le violenze a Kisumu Almeno un’altra persona è rimasta uccisa a Kisumu, distretto occidentale considerato un bastione elettorale dell’opposizione. Il capo locale della polizia, Wilson Njenga, ha detto che i dimostranti hanno cominciato bruciare negozi e bloccare le strade, così la polizia è intervenuta con lanci di lacrimogeni. Il ministro dell’Interno, Fred Matiang, ha comunque affermato che nel resto del Paese la situazione rimane calma. E’ ufficiale: Kenyatta confermato Presidente Dopo giorni di attesa e di scontri la Commissione Elettorale del Kenya dunque ha ufficializzato i risultati delle elezioni presidenziali dell’8 agosto: il presidente uscente – Uhury Kenyatta, figlio del padre della patria Jomo Kenyatta – è stato rieletto con il 54,3% dei voti. Ha perso per la quarta volta Raila Odinga, che si è fermato al 44,7% e ancora prima dei risultati ufficiali aveva denunciato brogli informatici per ritoccare i voti. In varie parti della capitale Nairobi ci sono state proteste, copertoni bruciati, saccheggi e lancio di pietre. A Kisumi sarebbero stati uditi degli spari. Un uomo ha denunciato la morte della figlia di 9 anni, uccisa da una pallottola vagante. Il discorso di Uhuru: pace e armonia Kenyatta, al suo secondo mandato, ha chiesto unità nazionale: “I cittadini hanno visto cos’è stata la violenza nel 2007, non credo che nessuno voglia replicare quella situazione”. All’epoca erano morte 1100 persone. Odinga rifiuta l’esito del voto Erano giorni che Odinga parlava di voto truccato: “una presa in giro”, aveva detto, facendo scoppiare gli scontri. Ancora: per uno dei leader della protesta contestare i risultati in tribunale “non è un’opzione valida, ci siamo già passati, non lo faremo”. –
(13/08/2017 Fonte: Rai News)
Kenya – Incidenti post elettorali. Odinga: «Polizia violenta, almeno 100 morti»
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