Kenya, zanzare geneticamente modificate contro la malaria

di claudia

Per fermare la diffusione di una specie di zanzara invasiva che trasmette la malaria, il Kenya Medical Research Institute (Kemri), in collaborazione con l’Imperial College di Londra, introdurrà presto nel Paese zanzare geneticamente modificate. Lo ha annunciato Martin Bundi, vicedirettore ad interim della ricerca e dello sviluppo presso Kemri, che ha sottolineato l’esigenza critica di sfruttare tecnologie avanzate per controllare la diffusione della malaria.

Le zanzare geneticamente modificate dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie vengono prodotte in serie in laboratorio e trasportano due tipi di geni, vale a dire un gene autolimitante che impedisce alla prole di zanzare femmine di sopravvivere fino all’età adulta e un gene marcatore fluorescente che brilla sotto una speciale luce rossa. Ciò consente ai ricercatori di identificare le zanzare geneticamente modificate in natura.

Le zanzare prodotte in laboratorio depongono uova che trasportano i geni marcatori autolimitanti e fluorescenti. I professionisti del controllo delle zanzare rilasciano quindi le uova di zanzara in un’area specifica. Quando le uova si schiudono, si sviluppano in zanzare adulte. Queste zanzare si accoppiano con femmine selvatiche. I geni vengono poi trasmessi alla prole. Il risultato atteso dell’uso di zanzare geneticamente modificate è che il numero di zanzare Aedes aegypti diminuisca.

“Il rilascio di zanzare geneticamente modificate per diversi mesi può ridurre il numero di una specie specifica di zanzara come Ae. Aegypti”, assicurano i Centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), osservando che la riduzione del numero di zanzare che possono diffondere germi può aiutare a ridurre la possibilità di un’epidemia. 

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