Kenyatta: «Serve una riforma costituzionale»

di Enrico Casale
odinga e kenyatta

Il presidente Uhuru Kenyatta ha chiesto una profonda riforma costituzionale per prevenire le cicliche esplosioni di violenza in Kenya. L’appello del presidente è arrivato prima di un rapporto tanto atteso sulle riforme, elaborato dopo due anni di consultazioni pubbliche.

La Building Bridges Initiative (Bbi) è nata dopo che Kenyatta e il leader dell’opposizione Raila Odinga nel 2018 hanno sbalordito la nazione stringendosi la mano e promettendosi di promuovere l’unità nazionale dopo la lunga battaglia elettorale del 2017 che è culminata con scontri che hanno provocato la morte di decine di persone.

«La questione è: come coniugare la necessità che il vincitore delle elezioni possa governare mantenendo però un sistema democratico e inclusivo? – ha chiesto il capo dello Stato -. La questione del “noi” contro “loro” deve finire».

In Kenya, la popolazione si divide politicamente a seconda del blocco etnico di appartenenza. Proprio i morti di quegli scontri hanno convinto Kenyatta e Odinga a condividere il potere e a riformare la Costituzione.

A questo dibattito però si è opposto il vicepresidente William Ruto secondo il quale Kenyatta e Odinga intendono solo spartirsi il potere nel prossimo futuro.

«Non si dovrebbe dare al mio invito un’interpretazione di parte – ha detto Kenyatta -. Dovremo avviare un dibattito nazionale per coinvolgere tutti».

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