Kikwete: gli omicidi di albini, un’onta per la Tanzania

di Enrico Casale

Albino_boy_tanzania«La crescita del numero di uccisioni di albini mi ha sbalordito e intristito». Così ha dichiarato Jakaya Kikwete, il Presidente della Tanzania, in un intervento alla televisione pubblica. Il discorso pubblico del Capo dello Stato è la dimostrazione più evidente che il rapimento e l’uccisione di albini sta diventando un problema nazionale in Tanzania.

L’albinismo è una anomalia congenita consistente nella totale o parziale deficienza di melanina nella pelle, nell’iride e nella coroide, nei peli e nei capelli causata da un’assenza o un difetto di un enzima. In alcuni Paesi africani gli albini non solo sono oggetto di discriminazione, ma rischiano la vita. Secondo alcune credenze tradizionali, le parti del corpo di una persona affetta da albinismo possono essere utilizzate per curare alcune patologie. Si tratta di falsità senza alcun fondamento scientifico. Nonostante ciò in alcuni Paesi dell’Africa il prezzo di mercato di un albino arriva a toccare i 188mila euro. La pratica è diffusa in Burundi, Kenya, Tanzania e Zimbabwe. Orecchie, lingua, naso, genitali e arti possono arrivare a valere 75 mila euro. La pelle viene commercializzata sul mercato nero a un prezzo che varia dai 1.500 ai settemila euro, a seconda dell’età. «È falso – ha detto Kikwete – che chi abbia un pezzo del corpo di un albino avrà successo negli affari. Ma è tale falsità che alimenta questo traffico demoniaco».

Da qui l’aumento esponenziale dei rapimenti e delle uccisioni. Si calcola che dal 2000 a oggi, nella sola Tanzania siano stati uccisi 75 albini. L’ultimo è statao ucciso in febbraio e, sempre a febbraio, ne è stata rapita una ragazza sotto gli occhi dei genitori. Per questi omicidi sono state processate 139 persone, ma solo 15 sono state condannate. «Sappiamo che gli informatori vengono pagati fino a 100 dollari se riescono a identificare un albino vulnerabile. Sappiamo anche che gli assassini vengono pagati migliaia di dollari, ma ciò che non siamo ancora in grado di affermare con certezza chi siano i clienti veri e propri», ha dichiarato un attivista africano all’agenzia France Press.
«Credo – ha concluso il Presidente – che attraverso una più stretta collaborazione tra autorità e società si possa arrivare a sconfiggere questo fenomeno che per la nostra nazione è un’onta».

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