A rendere belle le storie delle persone non sono solo le azioni che compiono, ma soprattutto le passioni e i sogni che le muovono. Il ristorante Ciwara è la concretizzazione di un progetto che l’artista Doudou Diouf, arrivato nel 2009 dal Senegal, prima a Catania e poi a Palermo, considerava utopico: «avevo un sogno nascosto, un’ idea nel cassetto che raramente aprivo per paura di non essere ascoltato, di non avere i mezzi finanziari. In quanto africano, qui a Palermo facevo fatica a farmi dare una stanza in affitto, figuriamoci a chiedere prestiti in banca e aprire un’attività!». Ma nonostante ciò, Doudou coltivava in segreto questo sogno. Ogni tanto si confidava con persone a lui di fiducia, fino a che una di queste ha colto l’idea e ci ha creduto quanto lui.
Così, nel dicembre 2019 il Ciwara apre le porte nel bel mezzo del mercato storico del quartiere tradizionale palermitano della Vucciria: una scelta senza dubbio coraggiosa. «Avrei potuto aprire nel quartiere di Ballarò, sarebbe stato più facile, circondato da altri africani. Ma io volevo offrire qualcosa di nuovo proprio ai palermitani», racconta Doudou. E giusto quando mi stavo scoraggiando, dopo otto mesi di ricerca, ho trovato passeggiando nel mercato della Vucciria un posto che era in vendita. Il cuore ha palpitato, ho sentito che era quello giusto!», ricorda entusiasta Doudou.
All’apertura, il Ciwara era pieno di gente, e Doudou lo racconta ancora concitato: «Le persone che avevano già un’attività hanno portato lo spumante per darmi il benvenuto, mentre la gente del quartiere ha addirittura fatto una colletta e mi ha messo dei soldi in cassa dicendomi che mi avrebbero portato fortuna. Questo gesto mi ha davvero toccato».
Doudou è riuscito così ad aprire un locale dove potesse svolgere tutte le attività nelle quali si era già sperimentato e che gli stavano a cuore, in un progetto ambizioso che unisse cucina a musica, danza, spettacolo e racconto. Sebbene fosse già un appassionato dell’arte culinaria e svolgesse laboratori di cucina senegalese nelle case di palermitani, Doudou nasce infatti prima di tutto come musicista e artista. Il suo vecchio gruppo, con cui si esibì nel suo primo soggiorno in Italia quasi ormai venti anni fa, si chiamava Lilly: questo è il nome della canzone che a dicembre scorso Doudou ha cantato al Teatro Massimo di Palermo con l’orchestra. Il suo gruppo attuale, Doudou group, è composto da cinque persone, due palermitani, due senegalesi e un togolese. Dopo il primo debutto a Palermo, dieci anni fa, Doudou ha iniziato a tenere corsi di percussioni (djambé) e di danza tradizionale, a portare le sue performance musicali nei locali, ma anche spettacoli narranti nelle scuole, come “La mia Africa”.
Prima del lockdown, il Ciwara era l’unico ristorante a tenere aperto nel quartiere la domenica, giorno che dedicava alle sue esibizioni. Durante le altre sere, si esibivano spesso altri gruppi provenienti da tutta Italia, africani e italiani, che volontariamente contribuivano al progetto. Il team del locale è composto da 8/10 persone italiane e africane. La cuoca è senegalese, così come la maggior parte dei piatti, anche se il menu, vario e fantasioso, prevede anche specialità ivoriane e guineane: dai piatti unici da consumare sul posto, a base soprattutto di riso, carne, pesce e verdure (il mafe, stufato di carne con salsa di pasta di arachide accompagnato da riso va per la maggiore), all’alloco (rondelle di platano fritte) tra i gustosissimi piattini dell’ Afripasto da strada, alle ricchissime, varie ed esotiche insalate miste, fino agli Afriburger e all’ Afroaperitivo. Il tutto, può essere accompagnato da un ricco assortimento di salse africane, tra cui per esempio l’afrosalmoriglio: olio di oliva, zenzero, pepe nero e peperoncino.
Le difficoltà, soprattutto a causa dell’emergenza Covid-19, sono tante. Ma a dare forza a Doudou è la soddisfazione di quel che è stato: «grazie al Ciwara e agli spettacoli che ci facevo sono umanamente ricco. Sono stato riconosciuto come esempio per gli africani che sono qui: grazie al Ciwara si vede nella realtà palermitana anche una parte bella dell’Africa. Alcuni palermitani mi hanno ringraziato per “il colore” che ho portato nella città!».
A fine Maggio il Ciwara ha riaperto, rispettando le regole del distanziamento e della sanificazione: è possibile pranzare, cenare, gustare un aperitivo o andare a bere qualcosa dopo cena. Previsto anche anche l’asporto e il servizio di consegna a domicilio. Chiuso il martedì.
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Ciwara, Piazza Caracciolo 12/13, Palermo
Tel.: 351.0073934
(Luciana De Michele)