È finalmente uscito nelle sale italiane La bella e le bestie di Kaouther Ben Hania, presentato nella sezione “Un certain regard“ del Festival di Cannes 2017. Tratto libro di Meriem Ben Mohamed, Coupable d’avoir été violée, e ispirato a una storia vera, è il racconto della discesa all’inferno di una studentessa di 21 anni violentata, durante una festa, da un gruppo di poliziotti.
La storia è raccontata in nove piani sequenza che permettono di seguire la protagonista nel suo viaggio all’interno dei luoghi oppressivi e kafkiani della legge tunisina, che non è difesa ma trappola.
Con i toni del genere del noir e dell’horror, La bella e le bestie è un film sull’ingiustizia, sul potere e sul fatto di scoprire in sé un senso civico. Inizialmente aiutata da un amico, Mariam infatti scopre di avere una forza insospettabile dentro di sé: i ricatti, anziché dissuaderla, la rendono più forte e decisa ad andare avanti.
Mariam è interpretata con grande intensità da Mariam Al Ferjani, che, arrivata in Italia sette anni fa per fare l’attrice e diplomatasi alla Scuola di Cinema Luchino Visconti, si è vista negare il permesso di soggiorno e ha dovuto lasciare l’Italia. Ma non si è arresa: «Ho presentato un primo ricorso e l’ho vinto. Il secondo sarà a settembre. Non mi arrendo, la storia di Mariam mi dà coraggio. Questo film fino a qualche anno fa non sarebbe stato possibile da realizzare in Tunisia; se oggi ne è diventato una bandiera, si deve anche a donne come lei».
La bella e le bestie conferma anche il talento di Kaouther Ben Hania, che, sempre legata alla cronaca e al reale, nei suoi precedenti film ha sperimentato il genere del mockumentary – Le Challat de Tunis – e del documentario/home movie: Zaineb n’aime pas la neige.
La bella e le bestie di Kaouther Ben Hania
(Simona Cella)