La cantante maliana Rokia Traoré, arrestata a giugno all’aeroporto di Fiumicino, alle porte di Roma, e detenuta da allora nel carcere di Civitavecchia, sarà estradata in Belgio. Lo ha deciso martedì sera la Corte di Cassazione, presso la quale si è svolta un’udienza in cui è stata discussa la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla legale dell’artista. La consegna alle autorità del Belgio avverrà nei prossimi giorni.
Traore, 50 anni, è una delle cantanti più note dell’Africa e ambasciatrice di buona volontà dell’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). In una dichiarazione all’agenzia Reuters, l’avvocata Del Re ha detto che “Rokia ha subito un’ingiustizia. È stata arrestata senza che la corte penale belga ascoltasse la sua voce. Ora, la battaglia per i diritti di Rokia si sposta a Bruxelles”. La sentenza della Cassazione segue quella, favorevole a sua volta all’estradizione, della Corte di giustizia europea.
Traore è stata arrestata il 20 giugno all’aeroporto di Fiumicino in base a un mandato di arresto europeo: è infatti stata condannata a due anni di carcere in Belgio nell’ottobre 2023, in relazione a una battaglia legale con l’ex-marito per la custodia della figlia. Secondo l’avvocata Del Re, la procedura belga contraddice i principi costituzionali italiani e le convenzioni internazionali poiché la condanna è stata pronunciata in contumacia.