La celebrità trans nigeriana finita in carcere per “alterazione della moneta”

di claudia

di Danny Smaila Wahab e Stefano Anselmo

Bobrisky, la celebrità trans nigeriana con più di cinque milioni di follower su Instagram, è in prigione dallo scorso aprile quando è stata arrestata con l’accusa di alterazione della moneta di stato: durante la première di un film la diva, il cui vero nome è Idris Okuneye avrebbe rovinato delle banconote lanciandole in aria (un’usanza diffusa in Nigeria per manifestare apprezzamento). L’usanza è onnipresente in feste e cerimonie – tipicamente i ricevimenti nuziali – diffusissima in ogni strato sociale, motivo per il quale il procedimento giudiziari appare strumentale a punire un esponente di spicco della comunità LGBTQ+. La colpa di Bobrisky è aver gettato delle monete durante una première al cinema One Circle Mall nell’esclusivo quartiere di Lagos, a Lekki; un evento seguitissimo e ampiamente condiviso dai media locali, cosa che avrebbe “impedito” alle autorità di fare finta di niente. E pare che ci siano state pressioni per fare intervenire la polizia. La pena comminata dal tribunale è stata durissima: sei mesi di reclusione senza la possibilità di uscirne con il pagamento della cauzione.

In realtà, dietro questo episodio si nasconde una fortissima omofobia, problema che tocca buona parte dei Paesi africani in cui l’omosessualità viene punita con pene molto severe, in taluni casi è prevista la pena capitale: Mauritania, Sudan, Nigeria settentrionale e Somalia meridionale. In Gambia, Sierra Leone, Uganda, Kenya, Tanzania e Zambia è previsto l’ergastolo, mentre in Eritrea e Sud Sudan le persone LGBT rischiano 7- 10 anni di prigione; in Libia e in Camerun con 5; tre anni o poco meno di reclusione sono previsti in Ghana, Guinea, Marocco, Togo, Tunisia, Algeria, Ciad, Liberia e Zimbabwe.  A questi vanno aggiunti altri Paesi dove l’omosessualità non è criminalizzata per legge ma fortemente repressa da un diffuso clima omofobo alimentato spesso da leader politici e uomini di “chiesa”.

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