La centrafricana Miryam Djangala Fall vince il premio Simone-Veil per l’uguaglianza di genere

di claudia

Il premio Simone-Veil 2024 della Repubblica francese, che premia le battaglie e l’attivismo per l’uguaglianza di genere, è stato dato a Miryam Djangala Fall, 35 anni, della Repubblica centrafricana. Lo riportano i media francesi.

Miryam Djangala Fall è una sopravvissuta ai ripetuti abusi sessuali subiti fin dall’adolescenza: la cronologia delle sue tragedie inizia nel 2003, durante la “prima guerra civile centrafricana”, quando l’allora presidente Ange-Félix Patassé si trovò di fronte una ribellione guidata dal suo ex capo di stato maggiore, il golpista François Bozizé. Patassé chiese aiuto a miliziani e gruppi armati stranieri e, in particolare, ottenne supporto dal Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba. Comunemente noti come Banyamulengu, i combattenti dell’Mlc seminavano già all’epoca terrore e distruzione in Congo, lungo la sponda congolese del fiume Oubangui, che divide Rdc e Rca.

Oggi Fall è coordinatrice del Movimento dei Sopravvissuti dell’Africa Centrale (Mosuca): aveva solo 14 anni, all’inizio del 2003, quando fuggì con la madre dall’avanzata degli uomini dell’Mlc che minacciavano il suo villaggio di Liton. Nella fuga la madre perse la vita, fermata e sventrata davanti ai suoi occhi dai miliziani congolesi, che poi abusarono di lei. I successivi tre anni è stata ospite a casa di alcuni parenti, tra cui uno zio che ha abusato ripetutamente di lei e l’ha costretta a prostituirsi: “Mia zia mi ha fatto abortire due volte con dei farmaci. Poi, un giorno, quando ero di nuovo incinta a causa degli stupri, sono scappata di casa” e ha dato alla luce un figlio che “in un primo momento, ho rifiutato”.

Fall subì violenze anche dalle milizie Seleka, nel 2013. Negli anni la ragazza ha subito lesioni genitali giudicate irreparabili ma ha sempre tenuto nascoste le violenze subite per paura dell stigma. Dopo anni il dolore causato dalle fistole ostetriche divenne insopportabile e, per questo, Fall ha deciso di parlare, rendendosì così conto che era solo una delle centinaia di vittime di stupro: “Sono riuscita a trasformare la mia sofferenza in forza” ha detto a Le Monde.

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