L’ambasciata cinese in Ghana ha dichiarato il proprio sostegno al governo di Accra nella lotta contro le attività minerarie illegali, note come galamsey. L’ambasciata, tramite una nota ripresa dai media locali, ha chiesto a tutti i cittadini cinesi in Ghana di rispettare le leggi del Paese.
“Il governo cinese ha sempre chiesto ai cittadini cinesi all’estero di rispettare le leggi e i regolamenti del Paese ospitante, si oppone fermamente al fatto che i cittadini cinesi si impegnino in attività illegali in qualsiasi Paese e sostiene il governo ghanese nella lotta contro le attività minerarie illegali secondo la legge”, si legge nel comunicato.
La dichiarazione dell’ambasciata cinese arriva dopo che la polizia ha arrestato cinque cinesi come sospetti in un’operazione speciale di polizia condotta tra la notte di mercoledì 7 settembre e l’alba di giovedì 8 settembre, in relazione alla scomparsa degli escavatori di Ellembelle nella Regione Occidentale, e anche una cittadina cinese, Aisha Huang, soprannominata “regina del galamsey”.
Aisha, insieme ad altri tre cittadini cinesi, è stata portata in tribunale per accuse che comprendono la vendita e l’acquisto di minerali senza licenza e l’estrazione mineraria senza licenza. “Rispettiamo la parte ghanese nel trattare il caso in questione secondo la legge. Speriamo che la parte ghanese salvaguardi pienamente i diritti e gli interessi legittimi dei cittadini cinesi”, ha precisato l’ambasciata cinese.
Il procuratore generale e ministro della Giustizia del Ghana Godfred Yeboah Dame ha da parte sua annunciato, nei giorni scorsi, il pugno duro per punire Aisha Huang, per i suoi crimini passati e recenti. Ad assicurarlo lo stesso ministro dopo aver richiesto un dossier sulla donna.
La “regina dei galamsey” è diventata famosa quando è stata arrestata nel 2017 per atti legati allo sfruttamento abusivo delle miniere d’oro e al commercio. La donna, cittadina di nazionalità cinese di 47 anni era stata espulsa nel 2019 dal governo, ma l’annuncio di un suo nuovo arresto nel Paese ha acceso forti polemiche. Aisha e i suoi tre complici sono stati fermati infatti il 2 settembre, con l’accusa di aver creato un’organizzazione nella vendita e nell’acquisto di minerali senza licenza.