In Sudafrica, nella città costiera di Gqeberha lavora con instancabile dedizione un centro di riabilitazione che ha una sola missione: quello di di salvare i pinguini dall’estinzione. Se trent’anni fa il loro numero oscillava sui centomila esemplari – riporta Rfi- oggi il numero delle specie che vivono tra il Sudafrica e la Namibia è sceso a ventimila. Complice il cambiamento climatico e i danni dell’attività umana.
I pinguini, iconici animali goffi sulla terraferma ma alquanto veloci in acqua, rischiano piano piano di scomparire dalle coste sudafricane, come dimostrano gli allarmanti numeri degli ultimi esemplari rimasti. Un brusco calo dell’ottanta percento, molto preoccupante se si pensa al ruolo di questi animali per il mantenimento di un ecosistema marino. La sofferenza e la diminuzione degli animali è sempre indicativa della salute ambientale.
Solo negli ultimi mesi tantissimi sono morti per gli eventi atmosferici fuori dalla norma causati dall‘emergenza climatica. “Con il cambiamento climatico, gli eventi meteorologici stanno diventando sempre più estremi e ovviamente hanno un impatto sulle colonie naturali”, spiega a Rfi il direttore della clinica S. Africa a circa 60 chilometri da Gqeberha che si occupa di metterne in salvo il più possibile, nel tentativo di preservare la specie. Le forti piogge delle ultime settimane hanno causato la morte di migliaia di loro, per annegamento o ipotermia. Fortunatamente alcuni di loro sono sopravvissuti grazie alle cure della terapia intensiva del centro di riabilitazione per uccelli marini.
Tra le cause dei decessi e del rischio di estinzione dei pinguini africani emergono come estremamente dannose alcune attività di pesca e, prima fra tutte: l’inquinamento. In particolare, proprio nel porto della città di Gqeberha, riporta rfi, sono solite transitare delle grosse navi mercantili che, molto spesso, rilasciano nell’ambiente delle fuoriuscite di petrolio, di cui rimangono vittime i pinguini. Molti vengono soccorsi dalla clinica S. Africa di Gqeberha con il piumaggio intriso di petrolio.
Un rischio, quello dell’estinzione dei pinguini africani, che ha portate di dimensioni globali e coinvolge tutto l’ecosistema marittimo. “L’oceano ha una tale complessità. Se prendiamo pezzi qua e là, l’intero sistema collasserà”, ha sottolineato a Rfi il ministro dell’ambiente sudafricano, van der Merwe.