La Coppa d’Africa ha già il suo vincitore: è Malu Claudio Mpasinkatu, esperto di calcio africano, cittadino italiano di origini congolesi, commentatore e opinionista per il canale televisivo SportItalia (che trasmette in esclusiva in Italia le partite del più importante torneo calcistico del continente). Sono bastati pochi giorni per conquistare il pubblico.
di Claudia Volonterio e Marco Trovato
Il canale televisivo SportItalia sta facendo un grande lavoro per fare conoscere anche in Italia il valore e lo spettacolo del calcio africano.
Tutti bravi e preparati i telecronisti dell’emittente che ogni giorno raccontano le partite in calendario della Coppa d’Africa, in corso in Costa d’Avorio fino all’11 febbraio (ai microfoni si alternano Francesco Letizia, Emanuele Vento, Carlo Pozzoli, Francesco Nigro, Ivan Fusto, Giuseppe Errante, Gioele Anelli…).
A fare la differenza però sono i contributi, mai banali, di Malu Claudio Mpasinkatu, commentatore ed esperto di calcio africano, che del resto ha una grande esperienza nel mondo del pallone.
Un opinionista d’eccellenza che è riuscito, con il suo sguardo attento e la sua competenza, a conquistare il pubblico italiano che in questi giorni si sta appassionando alla Can (Coppa delle nazioni africane 2024), il più importante torneo di calcio del continente. Fuori dal campo, per il momento, è lui il vero vincitore della competizione. Guardare per credere: volete sapere tutto su Victor Osimhen o Mohamed Salah? Vi incuriosisce il significato dei soprannomi delle squadre in campo? Vi chiedete come fanno i tifosi in tribuna a ballare ininterrottamente per ore? Malu spiega tutto. Non solo: snocciola statistiche, svela curiosità e retroscena, inserisce nella cronaca commenti puntuali, articola analisi e riflessioni dense di contenuti… il tutto condito da simpatia, autorevolezza e genuinità. In lui non c’è traccia della boria, dell’autoreferenzialità e della pedanteria di tanti commentatori mainstream.
Conosciamolo meglio.
Malu Claudio Mpasinkatu nasce a Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo, nel 1976. In Italia ormai da 40 anni, è piemontese d’adozione, studia e si laurea a Torino alla facoltà di Scienze Politiche. Inizia da giovane la sua carriera come opinionista sportivo e telecronista. In seguito decide di intraprendere la carriera di dirigente sportivo, ottenendo ben presto dei ruoli importanti. Dopo una prima esperienza come talent scout per Torino e Juventus, nel 2004 si diploma al Centro Tecnico Federale di Coverciano. Tra il 2010 e il 2011 ha rivestito la carica di Direttore Sportivo nel Catanzaro, poi nel Rieti nel 2018, divenendo il primo di origine africana a ricoprire questo ruolo da professionista in Italia. Malu Mpasinkatu dal 30 giugno scorso è il nuovo direttore sportivo dell’Alessandria.
Un talento poliglotta: Mpasinkatu parla infatti cinque lingue, grazie alle sue esperienze lavorative che l’hanno portato in Francia, Spagna e Germania, con un occhio e con il cuore sempre rivolti al suo Paese natale, il Congo. Qui ricopre un ruolo di leader non solo nel calcio, ma anche in altri sport. Dal 2007 al 2012 è stato direttore sportivo delle nazionali di pallavolo, di basket e di calcio della Repubblica Democratica del Congo.
In questi giorni è divento uno dei protagonisti fuori dal campo del torneo calcistico della Coppa d’Africa. Ecco il suo commento sulla competizione qualche giorno prima del fischio d’inizio, rilasciata su Sport Italia: “Guardando alla top 11 africana stilata oggi dalla CAF vedo tutti giocatori molto importanti. Talmente tanti che sembra un mondo diverso rispetto a qualche anno fa, oggi in Coppa d’Africa le squadre perdono i top player e non solo buoni giocatori. L’edizione 2025 si giocherà in Marocco con una nuova calendarizzazione, che finalmente metterà fine alla diatriba tra club e nazionale. Per i giocatori entrambe le squadre sono importanti, ma l’immortalità si guadagna in nazionale. La prossima edizione si disputerà quando non ci sono i campionati e questo è sicuramente positivo. La CAF ha sempre ragionato sui campionati africani, il cui calendario non è armonizzato con quelli europei e a gennaio di solito sono fermi”.
Una visione ottimista, la sua, sul calcio africano, come un’importante occasione per unire i popoli africani e portare loro un po’ di serenità. “Il calcio africano sta bene, è in costante crescita. L’attenzione mediatica è altissima, anche in Europa, con tanti top player che nei loro club sono stelle assolute. Adesso però il loro compito è dare gioia a popoli che spesso soffrono” ha commentato su Repubblica.
Pronostici sui vincitori, per Malu sono difficili da fare. Intervistato da Tag24.it, si è sbilanciato in qualche previsione: “Secondo me ci sono sei possibili candidate alla vittoria finale. Parto dalla Costa d’Avorio che ha una squadra di tutto il rispetto, forse con il centrocampo più forte di tutte le altre, in più avanti ha anche Haller che può dire la sua, così come Kouame. Poi c’è il Senegal di Manè, anche se non ci sarà Dia infortunato. Poi cito il Marocco, la squadra africana protagonista del Mondiale in Qatar. Una degna rappresentate per il calcio africano, e vorrà sicuramente vincere, se non succederà si preparerà per mettere le mani sul prossimo torneo (nel 2025) e i marocchini sognano di vincerlo perché sarà il paese organizzatore”.