La crisi climatica è un’emergenza umanitaria. Il suo impatto è devastante in tutto il pianeta ma a pagare il prezzo maggiore sono soprattutto le persone vulnerabili, tra i quali i rifugiati e gli sfollati, che vivono in zone di conflitto e in Paesi fragili. Lo ricorda l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) spiegando che, da un lato, a causa di fenomeni meteorologici estremi come inondazioni, tempeste e siccità, negli ultimi 10 anni è stata registrata una media di 21,5 milioni di nuovi sfollati all’anno, fra i quali 23,7 milioni soltanto nel 2021. Dall’altro lato, il cambiamento climatico è un moltiplicatore di altri fattori di rischio, fra cui, prima di tutti, l’insicurezza alimentare.
A fronte di una tale situazione, l’Unhcr ha lanciato ad aprile la campagna “La crisi climatica è un’emergenza umanitaria” proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti devastanti di questa crisi e a raccogliere fondi per aiutare decine di milioni di persone a rischio.
Uno fra gli effetti più catastrofici della crisi climatica è infatti l’aumento dell’insicurezza alimentare. “Il cibo diventa sempre più inaccessibile per via della scarsità di acqua e dei terreni produttivi e del conseguente impatto sui raccolti e sulla produzione alimentare. I prezzi dei beni alimentari tendono ad aumentare, rendendo estremamente difficile l’accesso al cibo per molte comunità impoverite o sfollate”, si legge in una nota dell’Unhcr nella quale viene specificato che, a livello globale, nel 2021 circa 193 milioni di persone si trovavano in condizioni di grave insicurezza alimentare e necessitavano di assistenza urgente – un numero mai registrato prima – in 53 Paesi, con un aumento di quasi 40 milioni di persone rispetto al picco precedente raggiunto nel 2020.
Unhcr ricorda che per esempio il Corno d’Africa – la regione africana che include Somalia, Etiopia, Kenia – sta vivendo la peggiore siccità da quattro decenni a questa parte. Un totale di 23 milioni di persone in Etiopia, Kenya e Somalia sono in condizioni di grave insicurezza alimentare.
Unhc chiede pertanto agli Stati di agire urgentemente e collettivamente per combattere i cambiamenti climatici e mitigarne l’impatto sulle vite e sui mezzi di sussistenza di milioni di persone in tutto il mondo. L’agenzia esorta inoltre gli Stati a “intensificare la protezione e l’assistenza alle persone sfollate a causa dei disastri naturali e degli effetti del cambiamento climatico”.