La crisi della sanità in Guinea

di claudia

La Guinea sta vivendo ormai da alcuni mesi una situazione sanitaria complicata. Il virus dell’ebola è riapparso all’inizio dell’anno e, anche se l’epidemia attualmente è sotto controllo, nella regione N’Zérékoré a destare molta preoccupazione è il virus Marburg, apparso all’inizio di Agosto, a causa del suo elevato tasso di mortalità. A Conakry, la capitale del Paese, attualmente si stanno registrando i primi decessi causati dalla variante Delta del Covid-19. Queste emergenze pesano su un Paese che deve già fare i conti con grandi difficoltà a livello economico e sociale

di Gianluca Uda

La Guinea sta vivendo una situazione sanitaria complicata, già dall’inizio dell’anno il virus dell’ebola è riapparso nel sud del Paese creando forti preoccupazioni. Il ministero della salute con l’aiuto dell’OMS e di varie associazioni non governative hanno arginato i contagi e l’epidemia attualmente è sotto controllo e nessun nuovo caso è stato confermato. Già nel 2014 la Guinea aveva dovuto fronteggiare il virus dell’ebola, ma all’epoca non esisteva ancora un vaccino e lo stato non era preparato per un’emergenza di questa portata.

Quest’anno, nella regione N’Zérékoré nel sud del Paese, è stato isolato un caso di Lassa, un virus che causa una febbre emorragica e che si diffonde attraverso il contatto con alimenti od oggetti contaminati con urina o feci di roditori. Al momento non sono stati registrati altri casi, ma nella stessa regione attualmente a fare più paura è il virus Marburg. Apparso all’inizio del mese di agosto nella prefettura di Guékédou, questo virus spaventa molto la comunità scientifica a causa del suo elevato tasso di mortalità. Al momento è stato registrato solo un decesso collegato al virus e preventivamente più di cento persone sono state messe in quarantena. Il virus Marburg è molto simile al virus dell’ebola, ma la comunità scientifica ha già risposto tempestivamente all’emergenza e Medici Senza Frontiere è in prima linea per arginare la diffusione del virus con un team di esperti.

Questo virus prende il nome dalla città tedesca Marburgo dove fu isolato nel 1967 a seguito di un’epidemia di febbre emorragica verificatasi tra il personale di un laboratorio addetto alle colture cellulari che aveva lavorato con reni di scimmie verdi ugandesi. Tra il 1998 al 2000 la Repubblica Democratica del Congo ha registrato 128 morti causati dal virus Marburg, in Guinea è la prima volta che il virus appare e per questo motivo lo stato di allerta è alto.

Anche se attualmente la situazione relativa al virus Marburg in Guinea sembra essere sotto controllo, il Paese vive una situazione sanitaria complicata. Con l’arrivo della stagione delle piogge i casi di malaria sono fortemente aumentati e questa è un emergenza che annualmente si ripete. Ad essere più colpiti, con conseguenze spesso tragiche, sono specialmente i bambini. Molti ospedali e centri di salute non hanno i mezzi sufficienti per poter arginare il virus della malaria e questo causa numerosi decessi ogni anno. Anche la malnutrizione è un flagello che colpisce milioni di bambini e che a stento lo stato riesce a gestire. Sfortunatamente la mortalità infantile è ancora molto elevata, malattie come il morbillo sono ancora pericolose e l’accesso hai vaccini non è sempre facile.

A Conakry, la capitale del Paese, attualmente si stanno registrando i primi decessi causati dalla variante Delta del Covid-19. Questo appesantisce notevolmente un Paese che ha ancora grandi difficoltà a livello economico e sociale. La campagna vaccinale relativa al Covid è già iniziata, il Sinopharm, vaccino cinese, è al momento quello più utilizzato dopo l’Astrazeneca. Sfortunatamente però per una serie di motivi la popolazione non ha aderito pienamente alla campagna vaccinale. All’inizio della pandemia lo stato della Guinea sembrava non avere molti contagi relativi al Covid-19 e questo ha fatto abbassare notevolmente la guardia. Essendo un Paese giovane, in cui l’età media è diciassette anni, il virus non ha creato grandi disagi. La nuova variante però sembra colpire maggiormente i più giovani e sopratutto nella capitale l’allerta è alta.

Un quadro sanitario complessivo molto complicato che pesa fortemente su un Paese in cui l’economia è gestita prevalentemente dall’Occidente e dove la maggior parte delle risorse vengono esportate altrove. Anche a livello sociale ci sono ancora grandi difficoltà che lo stato non riesce a gestire. Fortunatamente il popolo Guineano è molto unito, una sorta di grande famiglia che nel momento del bisogno sa aiutarsi a vicenda.

(Gianluca Uda)

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