Più di un milione di bambini sono privi di scuola nelle zone del Nord e Sud Kivu, province orientali della Repubblica Democratica del Congo, occupate dai ribelli dell’M23 sostenuti dal Ruanda. Lo riferisce l’agenzia di stampa congolese che cita un comunicato del ministero dell’Istruzione. L’attuale crisi, secondo la fonte, ha portato alla chiusura di 2.594 scuole, di cui 1.483 nel Nord Kivu e 1.111 nel Sud Kivu, colpendo 1.108.962 bambini.
Diverse scuole sono state infatti bombardate, distrutte o requisite da gruppi armati per trasformarle in basi militari, aggiunge il giornale Forum des As. Il clima di permanente insicurezza, alimentato dalla presenza dell’M23 e dell’esercito ruandese, complica ogni tentativo di ritorno alla normalità nelle scuole.
Su un altro fronte, ma sempre legato alla situazione della sicurezza nell’Est della Rdc, il giornale Le Potentiel riferisce che, in un contesto di crisi acuta, il presidente Felix Tshisekedi ha ricevuto, martedì sera, il governatore eletto del Sud Kivu, Jean-Jacques Purusi. Bukavu, capoluogo della provincia, è invasa dagli M23 e molti residenti sono in fuga. Anche Uvira, sotto l’autorità del governatore Purusi è sotto tensione. L’organizzazione Medici Senza Frontiere ha denunciato un peggioramento della situazione di insicurezza dal 15 febbraio. Sono stati segnalati saccheggi, effettuati dalle milizie locali e da alcuni soldati congolesi. Questa insicurezza ha provocato un esodo di massa: gli abitanti stanno fuggendo in Burundi e Tanzania, mentre altri stanno prendendo la strada per Kalemie, capoluogo della provincia del Tanganica, che potrebbe essere il prossimo obiettivo del gruppo armato.