Oggi, domenica 10 aprile, è l’ultima giornata della 26° edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (FCAAAL). Per quanto riguarda l’Africa, sono previste interessanti repliche:
Spazio Oberdan
Ore 14,30: Dry Hot Summers di Sherif Elbendary (Egitto/Germania). Due persone sole, in capitoli opposti della vita, si incontrano accidentalmente sullo stesso taxi al Cairo in una caotica giornata estiva.
Ore 14,30: We’ve Never Been Kids di Mahmood Soliman (Egitto/Emirati Arabi/Qatar). Nadia vive nella miseria con i suoi tre figli. Il regista li riprende per 13 anni, documentando il declino dell’Egitto. Studente modello, il primogenito Khalil non riesce a uscire dalla povertà e desidera unirsi all’ISIS.
Ore 19.00 – The revolution won’t be televised di Rama Tiaw (Senegal). Campagne, arresti, concerti, viaggi, successi e sconfitte di un movimento di protesta giovanile nelle ultime elezioni senegalesi.
Ore 21.30 – Un metier bien di Farid Bentoumi (Francia/Algeria). Alla morte della madre, Hakim, giovane francese di origini maghrebine, decide di trovarsi un buon lavoro e si ritrova a vendere hijab in un negozio di abbigliamento gestito da ferventi musulmani.
Anche oggi, al Festival Center (Casa del Pane, MM Porta Venezia), dalle 11 alle 21, è visitabile gratuitamente la mostra fotografica “Designing Africa 3.0”.
Per scaricare il prgramma completo: www.festivalcinemaafricano.org