«Tutto è cominciato quando, a 35 anni, ho scoperto che mia madre, prima di immigrare in Francia, faceva la ricamatrice nella medina di Tunisi – racconta Inès Mesmar –. Non me ne aveva mai parlato prima. Ne sono rimasta sorpresa e sconvolta. Mi sono messa a domandarmi: quanti altri hanno rinnegato un pezzo del proprio passato lasciando il loro Paese? E perché perdere queste abilità?». Inès comincia a girare i centri d’accoglienza di Parigi, città dove vive, e trova diversi rifugiati che in patria erano artigiani. «Prendo coscienza della violenza della migrazione: la cancellazione di sé, la perdita di punti di riferimento, le difficoltà a far valere le proprie competenze».
Nel gennaio 2016 nasce così La Fabrique Nomade, una cooperativa che mira a valorizzare le competenze professionali dei rifugiati in Francia: al civico 1 bis della avenue Daumesnil, un grande spazio espositivo mette in mostra creazioni artigianali di alto livello, che potete ammirare e acquistare anche online.
Sito web: lafabriquenomade.com
(Giusy Baioni)