La soddisfazione per il funzionamento della democrazia sta calando in tutta l’Africa, minando la fiducia dei cittadini nel governo democratico.
A sostenerlo è stato Joseph Asunka, Ceo di Afrobarometer, rivolgendosi ai partecipanti del Africa Drive for Democracy Conference – Elders Retreat che si è tenuta ad Arusha, in Tanzania. La conferenza ha riunito ex capi di Stato e figure di rilievo per discutere lo stato della democrazia in Africa e sfruttare la “saggezza collettiva” nella costruzione di percorsi per una democrazia rinnovata e sostenuta nel continente.
Asunka ha citato la mancata osservanza dei limiti di mandato presidenziale, l’aumento della criminalità e dell’insicurezza, e la corruzione come fattori che possono contribuire alla popolare insoddisfazione verso la regola democratica.
“I dati mostrano che l’impegno degli africani per la democrazia rimane forte”, ha affermato. “Tuttavia, i governi e i leader eletti non hanno saputo soddisfare queste aspirazioni democratiche popolari. Questo ha portato ad un calo della fiducia popolare nel governo democratico e ad un crescente attrazione per il governo militare e l’intervento.”
Recenti dati di Afrobarometer provenienti da 36 Paesi, sulla base di sondaggi svolti nel 2021/2022, mostrano che due terzi (66%) degli africani preferiscono la democrazia rispetto ad ogni altra forma di governo. Grandi maggioranze inoltre rifiutano la regola di un solo uomo (80%), la regola di un solo partito (78%) e la regola militare (67%). Ma solo il 38% esprime soddisfazione per il modo in cui la democrazia funziona nei loro paesi.
Tra i partecipanti alla conferenza vi erano Joachim Chissano, Ernest Bai Koroma, Hailemariam Desalegn e Jakaya Mrisho Kikwete, ex capi di Stato rispettivamente di Mozambico, Sierra Leone, Etiopia e Tanzania, con la presidente tanzaniana Samia Suluhu Hassan come ospite d’onore.
“Se e finché i governi africani non affronteranno le carenze nel governo democratico e non forniranno servizi pubblici essenziali al loro popolo, la democrazia rimarrà un’aspirazione mai realmente realizzata”, ha detto Hassan.
Tuttavia, i dati di Afrobarometer mostrano che l’opposizione dei cittadini al governo militare è diminuita del 10% nell’ultimo decennio. Solo tre dei 36 Paesi sondati (Liberia, Uganda e Sudan) hanno registrato significativi aumenti nella loro resistenza al governo militare. Preoccupantemente, una stretta maggioranza (53%) di cittadini è disposta a sostenere l’intervento militare se i leader eletti abusano del loro potere.
La conferenza ha servito da piattaforma per un dialogo costruttivo, cercando approcci concreti per promuovere la democrazia e garantire guadagni democratici sostenuti per l’Africa.
Foto di PATRICK MEINHARDT / AFP