Il presidente francese Emmanuel Macron ha deciso che verranno restituite con effetto immediato 26 opere d’arte rivendicate dal Benin. Si tratta di un bottino di guerra rubato generale francese Dodds nel palazzo di Béhanzin dopo dei combattimenti sanguinosi nel 1892. Lo ha annunciato venerdì sera l’Eliseo tramite un comunicato, come riporta anche l’emittente AlJazeera, pochi giorni dopo che il presidente ha ricevuto un rapporto che aveva richiesto sulla restituzione dell’opere d’arte africane saccheggiate durante il periodo coloniale.
Il rapporto è stato redatto dallo storico francese Benedicte Savoy e dall’economista senegalese Felwine Sarr, e raccomanda la restituzione di migliaia di oggetti presenti nei musei francesi che vennero presi senza permesso e che appartengono al patrimonio culturale di diversi paesi africani. A meno che non venga dimostrato che si tratta di opere ottenute legalmente, queste vanno restituite definitivamente, affermano gli autori dello studio che esortano un cambio della legge in vigore in proposito.
Attualmente la legge francese infatti impedisce la vendita di proprietà dello Stato e non tiene conto di come siano state ottenute, ma la presidenza francese vorrebbe modificarla e procedere alla restituzione nei prossimi 5 anni.
“Non posso accettare che gran parte del retaggio culturale di molti paesi africani si trovi in Francia” aveva affermato Macron in un viaggio in Burkina Faso lo scorso anno.
Secondo il rapporto circa il 90% delle opere d’arte africane, tra cui statue, troni e manoscritti, è attualmente ospitato al di fuori del continente all’interno di musei e collezioni private. Sarebbero invece circa 90mila le opere d’arte africane all’interno di musei francesi, per lo più ospitate nel museo Quai Branly di Parigi, creato dall’ex presidente Jacques Chirac, avido collezionista di arte africana.
La scelta di Parigi crea un precedente che aprirà nuove discussioni diplomatiche in tutta Europa, se si pensa che per esempio 180mila opere africane sono in Belgio, 37mila in Austria e numerosissime a Londra.
