La Guinea chiede giustizia per il connazionale ucciso in Francia

di claudia

La Guinea vuole che il sistema giudiziario francese faccia il possibile per chiarire le condizioni in cui è morto il 19enne guineano ucciso durante un controllo stradale il 14 giugno nel sud-ovest della Francia. Lo ha dichiarato ieri sera il ministro degli Affari Esteri Morissanda Kouyaté all’arrivo, in aeroporto a Conakry, della salma del giovane che è stata accolta dalla famiglia e dalle autorità, tutte concordi nel chiedere giustizia.

Il poliziotto francese di 52 anni che ha sparato il colpo fatale è stato accusato mercoledì di omicidio colposo, “con il divieto di possedere un’arma e il divieto di esercitare la sua professione”, ha annunciato il pubblico ministero di Angoulême.

Nelle prime ore del 14 giugno, a Saint-Yrieix-sur-Charente, alla periferia di Angoulême, Alhoussein Camara è stato colpito mortalmente da un agente di polizia mentre cercava di sfuggire al fermo durante un controllo stradale. Secondo le prime indagini, mentre due veicoli della polizia cercavano di fermarlo per il controllo, il giovane ha inserito la retromarcia e poi ha guidato in avanti, colpendo le gambe di un poliziotto, che ha poi sparato un colpo.

Il giovane guineano, arrivato in Francia nel 2018, lavorava in una base logistica di un supermercato, hanno detto ai media le persone a lui vicine. Secondo il pubblico ministero, era sconosciuto alla legge.

Tra le 800 e le 1.000 persone hanno partecipato a una marcia dopo la sua morte, chiedendo giustizia, alla presenza dell’ambasciatore guineano in Francia, Sinkoun Sylla. Questo caso fa eco alla morte di martedì a Nanterre, vicino a Parigi, di Nahel, un giovane automobilista di 17 anni ucciso da un agente di polizia mentre cercava di sfuggire a un controllo stradale. La tragedia ha provocato tre notti di violenza in tutta la Francia. 

(Foto di repertorio)

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