La Guinea Equatoriale si consegna a russi e bielorussi

di Valentina Milani

Di Andrea Spinelli Barrile

Una delegazione ufficiale del governo della Bielorussia, guidata dal ministro degli Affari esteri Sergei Aleinik, ha effettuato una visita di lavoro di più giorni in Guinea Equatoriale. La delegazione era composta, tra gli altri, anche dal ministro dell’Agricoltura e dell’alimentazione Sergei Bartosh, dal ministro della Sanità Dmitry Pinevich, dai viceministri dell’Industria e dell’Istruzione, dal presidente del Comitato statale per la scienza e la tecnologia bielorusso, da diversi alti funzionari della Camera bielorussa del Commercio e dell’Industria, da rappresentanti di istituti di istruzione superiore, imprese e istituzioni finanziarie bielorusse.

Erano “previsti colloqui interministeriali, un’armonizzazione dei documenti di cooperazione e una serie di altri eventi” si legge in una dichiarazione ufficiale del ministero degli Esteri bielorusso.

La visita è iniziata lunedì scorso nel primo pomeriggio, con i colloqui tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, ed è proseguita con un incontro allargato al quale hanno partecipato tutti i membri della delegazione bielorussa e i loro omologhi della Guinea Equatoriale. Le parti hanno discusso della cooperazione in diversi settori e hanno programmato i lavori su documenti e progetti bilaterali: “Molta attenzione è stata prestata alla finalizzazione e alla riconciliazione del progetto sulla tabella di marcia di cooperazione, che attualmente conta 65 punti, e allo sviluppo di un quadro giuridico bilaterale per un’interazione più completa tra Bielorussia e Guinea Equatoriale” ha spiegato il ministero degli Esteri bielorusso in una nota ufficiale. Durante i colloqui diretti tra i ministri degli Esteri, il tema principale ha riguardato l’attuazione degli accordi raggiunti a Minsk dai Presidenti di entrambi i Paesi, Obiang dal lato guineano e Lukashenko da quello bielorusso, sullo sviluppo della cooperazione in settori specifici: l’agricoltura, l’industria alimentare, la medicina, la farmacologia, l’edilizia, la silvicoltura, la petrolchimica e l’istruzione.

Martedì 14 e mercoledì 15 novembre gli incontri sono proseguiti ma in forma separata, con gruppi di lavoro specifici organizzati per rendere le consultazioni più efficaci e puntuali.

I primi di novembre il presidente guineano Teodoro Obiang Nguema Mbasogo era stato in visita ufficiale in Russia, dove ha incontrato il suo omologo Vladimir Putin e, negli stessi giorni, anche Viktor Lukashenko, arrivato in Russia appositamente per incontrare Obiang. Putin, in una nota ufficiale pubblicata dal Cremlino dopo l’incontro, ha espresso la necessità di concentrarsi sullo sviluppo dei legami commerciali ed economici tra Mosca e Malabo, affermando che l’interesse delle aziende russe che lavorano in Africa e in Guinea Equatoriale “è alto”. Il presidente russo ha inoltre affermato che lui e la sua controparte della Guinea Equatoriale hanno “molti interessi reciproci sovrapposti”, indicando opportunità per sviluppare il potenziale nelle loro relazioni con Mosca, soprattutto per quanto riguarda l’estrazione mineraria.

“Abbiamo parlato anche di questioni di sicurezza e delle relazioni con i Paesi della regione. Abbiamo concordato cosa faremo ulteriormente in questo settore” ha detto Putin.

Da parte sua, Obiang ha detto che la Russia è un “partner tradizionale e strategico” della Guinea Equatoriale e del continente africano, ricordando che Mosca “ha contribuito e combattuto” per l’indipendenza degli stati africani.

“L’Africa è fortemente sfruttata in questo momento. L’Africa ha bisogno di svilupparsi. È passato più di un secolo da quando l’Africa ha ottenuto l’indipendenza, ma siamo ancora economicamente sottosviluppati. Non perché l’Africa non possa svilupparsi, ma perché le nostre risorse naturali vengono utilizzate, noi veniamo sfruttati. E questo ostacola lo sviluppo dell’Africa” ha detto Obiang, che ha ringraziato la Russia per la decisione di riaprire la sua ambasciata in Guinea Equatoriale, definendola una scelta “molto importante” che porterà a sviluppi politici non solo nel suo Paese ma tutta l’Africa centrale: “Credo che la Russia, in quanto partner chiave dell’Africa, debba monitorare la sicurezza dei paesi africani affinché continuino a lottare contro il loro debole livello di sviluppo”.

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