di Stefania Ragusa
Peckham è un quartiere del sud di Londra, caratterizzato da una presenza significativa e radicata di esponenti della diaspora nigeriana. Non per nulla la zona è conosciuta anche come Little Lagos. Questo forte legame è alla base di un’esposizione collettiva di notevole interesse, allestita nella South London Gallery con la curatela del fondatore della Biennale di Lagos, l’artista visuale Folakunle Oshun. Lagos, Peckham, Repeat (questo il titolo)mette in luce le relazioni, la cultura, la storia condivisa che legano i due luoghi. I temi esplorati includono lo scambio transnazionale, il senso di appartenenza, i confini mobili della metropoli contemporanea.
La mostra riunisce scultura, fotografia, suoni e video, proponendo le opere di tredici artisti nigeriani e anglo-nigeriani. I più conosciuti su scala internazionale sono probabilmente Yinka Shonibare e Victor Ehikhamenor. Del primo si possono ammirare alcune tavole della serie Diario di un dandy vittoriano (1998), che mostrano l’artista nelle vesti di un dandy britannico dell’alta borghesia inglese, “un outsider che sconvolge l’ordine sociale delle cose”, e riversano una luce ironica sulla storia dell’arte britannica. Il secondo propone un’installazione che, a partire da simboli cristiani (la cappella, la croce), permette di avventurarsi nel patrimonio spirituale yoruba e, in particolare, nell’affascinante culto riservato ai gemelli.
Memorabile anche Lagos Soundscapes, la scultura sonora realizzata da Emeka Ogboh, ma l’immagine che più d’ogni altra resterà impressa negli occhi del visitatore (e non a caso è stata scelta per promuovere la mostra) è quella della madre del film-maker Adeyemi Michael, protagonista indiscussa del cortometraggio Entitled. Vestita in abiti yoruba – una tunica color oro e un ampio copricapo viola – a cavallo per le strade di Peckham, la donna parla del trasferimento dalla Nigeria al Regno Unito. «Da una parte sono nigeriana e dall’altra sono inglese», dice in yoruba la sua voce fuori campo. La mostra resterà aperta fino al 29 ottobre e, come tutte quelle della South London Gallery, è fruibile gratuitamente.