Un commando di cinque persone è arrivato davanti all’ambasciata del Mali a Parigi. Dal Suv che li ha scaricati sono scesi pesantemente armati, uno, l’unico disarmato, si è avvicinato a piedi all’entrata della rappresentanza, quando i due soldati gli hanno sbarrato la strada si è fatto esplodere. Dietro di lui gli altri quattro, dopo avere sparato sulla folla sul marciapiedi, hanno cercato di penetrare nell’edificio ma sono stati fermati da un fuoco di sbarramento degli altri militari di guardia nel cortile. Si è udito per quasi cinque minuti uno scambio di colpi di armi automatiche. Tre degli assalitori sono stati colpiti, uno ha cercato di fuggire a piedi. E’ stato fermato poco dopo da una pattuglia che lo ha colpito mentre si appostava dietro un auto per cercare di fermare i due militari. Alla fine i morti sono una trentina, compresi i cinque terroristi. Si tratta dell’ennesimo attacco nella capitale francese. Al momento non c’è nessuna rivendicazione.
Questa notizia avrebbe certamente occupato le prime pagine dei giornali e le aperture dei TG televisivi per giorni. Avremmo le storie delle vittime, tutti i dettagli, forse le storie e le biografie degli assalitori identificati. Il marciapiedi pieno di fiori e servizi e immagini di giovani che sostano sul luogo dell’attentato. Questo attentato però non è avvenuto a Parigi, ma a Ouagadougou, in Burkina Faso dove sono morte 34 persone. La sera stessa il TG3 non ha nemmeno dato la notizia, come molti altri TG. Sui giornali del giorno dopo o non si trovava affatto o era una notizia relegata in poche righe, un trafiletto nelle pagine (molto) interne. Motivo: è il Burkina e non è morto nessun europeo.
Non è una buona informazione quella che fa questi distinguo. Il terrorismo è lo stesso in tutto il mondo: colpire a caso, seminare la paura, il terrore è il suo obiettivo. A colpire in Burkina è lo stesso terrorismo che colpisce in Europa. Anche le sigle sono le stesse, in questo caso Al Qaeda per il Maghreb Islamico. Al Qaeda, appunto, quelli che hanno colpito le torri gemelle a New York ma a noi, alla nostra informazione, interessa solo se colpisce qui, da noi, vicino a noi, a Parigi, a Bonn, a Bruxelles, oppure se uccide europei. Se accade in Africa e uccide degli africani si può distrattamente guardare da un altra parte. Fino a quando, la stessa mano, non colpirà, ancora una volta, anche noi.
(Raffaele Masto – Buongiorno Africa)