La prima mappa degli alberi del continente contro la deforestazione

di claudia
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Come far fronte alle disastrose conseguenze del cambiamento climatico e della deforestazione? Una soluzione efficace potrebbe essere quella messa in atto da un team internazionale di scienziati che ha creato la prima mappatura degli alberi che popolano il continente. Il gruppo ha mappato quasi 10 miliardi di alberi cresciuti nelle zone aride, un’operazione utile a quantificare il livello di carbonio immagazzinato fuori dalle foreste tropicali e prevedere i cambiamenti futuri.

Si tratta della prima stima completa degli alberi presenti e della densità di carbonio immagazzinata nelle zone quali Sahara, Sudan, Sahel. A questa operazione hanno partecipato anche un gruppo di scienziati Nasa, che hanno riportato la notizia sul loro sito. Per creare questa guida è stata fondamentale l’utilizzo di foto satellitari e dell’intelligenza artificiale, un binomio vincente che hanno prodotto interessanti scoperte, riportate sul giornale Nature.

A capo di questa operazione, lo scienziato danese Florian Reiner dell’Università di Copenaghen che, insieme ai suoi colleghi ha utilizzato le immagini dei satelliti gestiti dalla società statunitense Planet e modelli di apprendimento automatico per mappare la copertura degli alberi dell’intero continente africano. Questi nuovi satelliti, frutto di tecnologie avanzate, permettono una mappatura precisa e ravvicinata, che fino ad ora non era stata possibile.

Tra i dati interessanti emerge che quasi un albero su tre in Africa non fa parte di una foresta ma di un sistema isolato, il che fa immaginare una presenza “verde” maggiore di quanto si immaginava, come numero e non come densità.

Una mappatura degli alberi è molto efficace per capire nel tempo le loro condizioni di salute e i cambiamenti che si verificano per il clima e l’inquinamento.

“Avere una stima accurata del carbonio degli alberi – si legge sul sito della Nasa – è essenziale per le proiezioni sui cambiamenti climatici, che sono influenzate da quanto a lungo gli alberi e altra vegetazione immagazzinano il carbonio. Questo “tempo di permanenza del carbonio”, come lo chiamano gli scienziati, è molto breve per erbe e cespugli, che crescono stagionalmente, ma molto più lungo per alberi che crescono per anni. Sapere quanto carbonio immagazzina un paesaggio dipende dal sapere esattamente cosa sta crescendo lì”.

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