La Repubblica Democratica del Congo (Rdc) ha lanciato la sua campagna di candidatura per un seggio di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il periodo 2026-2027. Il Paese è già stato eletto membro non permanente del Consiglio di Sicurezza due volte: dal 1982 al 1983 e, di nuovo, dal 1991 al 1992. Le prossime elezioni sono previste per giugno 2025.
La campagna è stata avviata da Kinshasa dalla ministra degli Esteri, Therese Kayikwamba Wagner, davanti a diplomatici e funzionari congolesi. La ministra ha ricordato che nel secondo mandato, la Rdc ha svolto un ruolo chiave nel condannare l’Iraq per la sua invasione del Kuwait. “Dopo più di tre decenni di assenza dal Consiglio di Sicurezza, il nostro Paese è di nuovo in corsa, sostenuto dall’Unione Africana e dalla Comunità per lo Sviluppo dell’Africa Australe (Sadc)”, ha continuato Kayikwamba Wagner.
Il presidente congolese Felix Tshisekedi aveva preannunciato la candidatura della Rdc per questo seggio all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo stesso giorno, a Kinshasa, alcune centinaia di persone hanno manifestato contro questa iniziativa, denunciando le “violazioni dei diritti umani” ripetute nel Paese.
Se eletta, la Rdc intende “influenzare il dibattito sulla riforma delle operazioni di mantenimento e costruzione della pace, nonché sulla riforma del sistema di sicurezza collettiva delle Nazioni Unite”, ha spiegato Kayikwamba Wagner.
Paese tormentato da trent’anni dalla violenza nella sua parte orientale, la Rdc promette di mettere a disposizione del Consiglio di Sicurezza la sua “esperienza nel rafforzamento dei meccanismi di risoluzione dei conflitti per prevenire guerre e tensioni internazionali”.
Il Consiglio di Sicurezza è considerato l’organo più potente delle Nazioni Unite. È responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, può prendere decisioni giuridicamente vincolanti e ha il potere di imporre sanzioni o autorizzare l’uso della forza. Diversi Paesi africani, tra cui il Sudafrica e la Nigeria, chiedono seggi permanenti per l’Africa nel Consiglio di Sicurezza.