Cambiamento di mentalità e cooperazione fra popoli nella Rosarno del 2013
Ci sono delle parole, dei nomi, che immediatamente rimandano la nostra mente a determinate immagini. Fino a poco tempo fa, la parola “Rosarno” era sinonimo di sfruttamento, odio e caos (a seconda dei punti di vista), parola che implicava situazioni difficili, a volte inverosimili, e spesso lontane.
Come tutti ricordano, tre anni fa nella città calabra di Rosarno, a seguito del ferimento di tre braccianti africani per mano di ignoti, si scatenarono violente proteste da parte degli immigrati. Questi prima si scontrarono con le forze dell’ordine e poi con i rosarnesi, causando decine di feriti da entrambe le parti.
“Lavoravamo a cottimo, più o meno la paga era di 25 euro al giorno, e la stagione durava da dicembre a marzo”, racconta Lamine Bodian (nella foto), ex raccoglitore di agrumi a Rosarno. “Poi, dopo i disordini del gennaio 2010, i ragazzi di S.O.S. Rosarno iniziarono a venire da noi, nelle campagne, per aiutarci a trovare delle soluzioni. Parlavamo di progetti di solidarietà e fraternità come ad esempio, la consegna di coperte o la raccolta di materassi. Da questa esperienza è nata la nostra associazione Africalabria, della quale sono Presidente, che collabora con S.O.S. Rosarno”.
Ora Lamine è diventato attivo sostenitore del progetto che ha lo scopo di sensibilizzare la gente sul commercio etico e le condizioni dei lavoratori. Dalla collaborazione delle associazioni S.O.S. Rosarno, Frutti del sole, Africalabria e G.A.S. si è cercato di creare un nuovo mercato solidale, che possa migliorare le condizioni di lavoro dei braccianti e allo stesso tempo rispettare l’ambiente.
Rispetto al 2010, molte cose sono migliorate, molti contadini e raccoglitori hanno iniziato a collaborare a un progetto comune, fatto di condizioni migliori e cooperazione. Le reti G.A.S. (Gruppi di Acquisto Solidale) che uniscono consumatori attenti a prodotti sostenibili, biologici ed equi, agiscono da canali di commercio per quelle realtà che scelgono di emanciparsi dall’odierna realtà di consumo che non tiene conto delle relazioni fra i soggetti.
Al motto di “piccolo, locale e solidale”, queste reti cercano la qualità dei prodotti (arance, mandarini e olive), l’equità dei prezzi e la dignità nel lavoro, in questo caso dei raccoglitori, che precedentemente veniva sfruttato. L’obiettivo di S.O.S. Rosarno è trovare nuovi mercati e sostegno, anche da parte di comunità africane presenti in Italia, al fine di creare realtà commerciali alternative, che spostino l’attenzione, dal mero profitto alla dignità del lavoro e dei lavoratori.
Organizzati in questo nuovo stile commerciale, italiani e stranieri insieme si stanno adoperando per cambiare la storia di Rosarno che prima evocava desolazione e ora auspica una rinascita nel segno del rispetto e dell’incontro.
Un video di YCassiopea a supporto della Campagna S.O.S. Rosarno di EquoSud e Africalabria.