Mentre l’Unione Europea è fermamente convinta di sigillare le frontiere per impedire l’arrivo dei migranti dalla sponda meridionale del Mediterraneo, la Russia è alla ricerca spasmodica di lavoratori qualificati (come medici e infermieri, ma anche operai specializzati, tornitori, autisti) e lavoratori non qualificati (in agricoltura e edilizia) e quello che sta facendo è reclutarli in Africa. Lo rivela un rapporto di HeadHunters, agenzia di recruiting globale, secondo cui nella prima metà del 2024, le aziende russe hanno aumentato significativamente la loro attività nella ricerca di dipendenti in Africa.
Kenya, Zimbabwe e Camerun sono i Paesi in cui sono stati pubblicati la maggior parte degli annunci di lavoro russi e, al contempo, sono anche quei Paesi in cui si osserva un calo più marcato degli annunci di lavoro in Europa o Stati Uniti.
In Kenya, nel 2023, il numero di persone ricercate da datori di lavoro russi per assunzioni in Russia era di soli 161 posti vacanti: sono diventati oltre 6.400 mila nel 2024, un aumento di 39 volte. Il trend, in assoluto con numeri non impressionanti ma sicuramente notevole per percentuali di crescita, è simile anche altrove: per i cittadini dello Zimbabwe le posizioni aperte in Russia erano 11 nel 2023 e sono oggi 165 (aumentate di 11 volte), in Camerun sono oggi 130 (aumentate di nove volte), in Zambia 224 (aumentate di otto volte). Per i lavoratori dall’Algeria, le posizioni vacanti in Russia sono 1.700, aumentati di sette volte dal 2023. Restando in Africa, la prima volta nel 2024 le aziende russe hanno pubblicato annunci anche in Malawi, Sierra Leone e Repubblica centrafricana.
Ma quali figure cercano le aziende russe in Africa?
Tra le dieci figure professionali più ricercate vi sono responsabili del servizio clienti, specialisti It e operatori di marketing, ma anche specialisti nel campo dell’arte, dei media, personale amministrativo, operai non specializzati e operai edili: in Russia, in generale, il numero delle posizioni aperte per lavoratori stranieri è aumentato, dal 2023, del 68%: la richiesta di specialisti agricoli è cresciuta del 63%, quella dei dipendenti nel settore dell’estrazione delle materie prime e dell’edilizia rispettivamente del 53% e del 51%.
Il numero di specialisti africani che entrano in Russia cresce ogni anno, ha detto Vsevolod Sviridov, esperto del Centro per gli studi africani della Facoltà di economia mondiale e politica internazionale della Scuola superiore di economia dell’Università nazionale di ricerca, citato da Modern diplomacy. Ma lo zoccolo duro dell’immigrazione africana resta quella di lavoratori non qualificati: “Molti sono effettivamente impiegati in professioni poco qualificate, ad esempio nell’edilizia, nei magazzini, nell’agricoltura, mentre altri occupano posizioni dirigenziali in grandi aziende russe”. Il ministro delle Miniere della Sierra Leone, Timothy Musa Kabba, si è laureato all’Università mineraria di San Pietroburgo ed ha lavorato per numerose aziende minerarie ed energetiche russe, prima di diventare ministro