di Andrea Spinelli Barrile
La Russia sembra aver trovato un nuovo sistema per immettere il suo petrolio sul mercato globale, superando così il problema delle sanzioni che incombono su Mosca dopo l’invasione dell’Ucraina.
Secondo quanto riporta Bloomberg, che cita anche i dati di localizzazione delle navi, un carico di circa 700.000 barili di petrolio russo è stato consegnato al terminal petrolifero egiziano di El Hamra, sulla costa mediterranea, all’alba del 24 luglio. Poche ore dopo, un’altra nave ha ritirato una spedizione dal porto, che potrebbe aver incluso alcuni o tutti i barili provenienti dalla Russia. El Hamra, gestito dalla compagnia egiziana Western desert operating petroleum, ha sei serbatoi di stoccaggio in grado di contenere 1,5 milioni di barili di greggio e un unico impianto di ormeggio a boa per il carico e lo scarico. Il terminal è stato costruito per gestire il greggio prodotto nel deserto occidentale dell’Egitto, creando la possibilità di miscelare i barili russi con il petrolio estratto localmente.
Poche ore dopo che la prima petroliera, la Crested, aveva lasciato El Hamra, ne è arrivata un’altra, la Chris, che era già al terminal da diversi giorni, ma si è spostata dall’ormeggio per consentire a Crested di attraccare. Quando Chris ha lasciato El Hamra, il 28 luglio, i suoi serbatoi di carico erano quasi pieni, secondo quanto mostrano i dati di tracciamento citati da Bloomberg: ora la nave è ormeggiata al terminal petrolifero di Ras Shukheir, sulla costa egiziana del Mar Rosso, un altro terminal che offre la possibilità di miscelare greggio russo con quello egiziano.
L’Egitto in realtà è già utilizzato dalla Russia come via di transito per l’olio combustibile e non è chiaro se il terminal di El Hamra sia un porto unico o diventerà quello più comunemente utilizzato per i flussi petroliferi russi. In precedenza infatti, le petroliere che trasportavano greggio russo avevano effettuato trasferimenti di merci da nave a nave al largo della città spagnola di Ceuta e, più recentemente, nell’Atlantico centrale, una posizione insolita per un’operazione così complicata che normalmente viene eseguita in luoghi riparati, vicino alla costa.
Il blocco dell’Unione Europea sulle spedizioni di petrolio da Mosca e sulla fornitura di assicurazioni e altri servizi di spedizione dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno, aumentando la pressione sulla Russia per identificare e testare diversi modi per far arrivare i suoi carichi agli acquirenti.